Il becero populismo della Lega su Silvia Romano

Il deputato leghista Alessandro Pagano ha rivendicato il suo minuto di visibilità chiamando la cooperante rientrata domenica in Italia dopo 18 mesi di prigionia "neo-terrorista"

Valerio Valentini

Silvia Romano, la "neo terrorista". Così Alessandro Pagano, deputato siciliano della Lega, si è riferito in Aula alla cooperante milanese rimasta ostaggio dei suoi rapitori di Al Shabaab per oltre un anno e mezzo, liberata nei giorni scorsi. In effetti mancava ancora un po' di squallore, nelle strumentalizzazioni politiche della vicenda. E in questi casi la Lega non delude mai. Per cui di buon mattino, in un'Aula di Montecitorio ancora sonnecchiante, il carneade Pagano, commercialista nisseno già berlusconiano, quindi alfaniano, dunque salviniano, ha rivendicato il suo minuto di visibilità: e s'è lanciato in un paragone tra il funerale del poliziotto Pasquale Apicella, morto a Napoli il 27 aprile scorso, e il rientro in patria della Romano.

   

"Abbiamo assistito - ha detto Pagano - a un figlio della patria, un poliziotto che è morto al cui funerale erano presenti 15 persone e nessuna autorità dello stato presente. Poi però abbiamo osservato che quando è venuta la neo terrorista, visto che Shabaab questo è e questo finanzia ....". E qui il meschino parallelismo s'interrompe sulle proteste sollevatesi dai banchi del Pd, e sull'intervento della presidente della Camera di turno, Mara Carfagna, che ha definito "alquanto improprio" l'intervento di Pagano.

Di più su questi argomenti: