Sandro Ruotolo (foto LaPresse)

Le suppletive del reddito di cittadinanza

Redazione

Gli elettori grillini (vedi Napoli) hanno capito che non funziona. E il governo?

Si tratta, stando ai dati Istat, del collegio elettorale con il più elevato indice di vulnerabilità materiale e sociale, il penultimo per tasso di occupazione: in pratica, è il collegio dove più di ogni altro il reddito di cittadinanza avrebbe dovuto dispiegare i suoi effetti benefici, con quel che ne consegue in termini di ritorno elettorale. E invece, alle elezioni suppletive nella zona est del centro di Napoli, là dove nel 2018 il M5s aveva trionfato col 53 per cento dei voti, domenica scorsa il candidato grillino Luigi Napolitano – già compagno di studi di Luigi Di Maio – è arrivato solo terzo, fermandosi al 22 per cento. Davanti a lui, sia il portacolori del centrodestra, Salvatore Guangi (24 per cento assai poco lusinghiero), sia il giornalista Sandro Ruotolo, vincitore del seggio senatoriale rimasto vacante col 48 per cento. In una consultazione, va detto, condizionata da un’affluenza di appena il 9,5 per cento.

 

E tuttavia, la vittoria di Ruotolo, conquistata anche grazie al sostegno di larga parte dell’elettorato “grillino”, ha come effetto quello di porre il M5s di fronte al suo tracollo costante, che dunque sconsiglia corse solitarie in vista delle regionali di maggio. La campagna elettorale di Napolitano è stata così disastrosa che alla fine è andato pure in rosso di 6 mila euro: un debito che sta cercando di ripianare chiedendo un contributo ai parlamentari campani. “E’ chiaro che è un segnale chiaro, per noi”, dice il sottosegretario irpino del M5s Carlo Sibilia. “Ma spero che lo sia anche per il Pd, che vince proprio perché sceglie un candidato lontano dall’ombra di De Luca”.

 

Già, perché l’ostacolo sulla via dell’accordo tra Pd e M5s è proprio il governatore uscente, che però si è ricandidato col supporto del suo partito e non ha affatto intenzione di fare un passo indietro. I grillini propongono il ministro Costa, come candidato unitario. Ma dopo la batosta napoletana, la loro forza negoziale si riduce notevolmente. Così come svanisce anche l’ultima illusione: e cioè che il solo assistenzialismo valga a garantire i voti del sud del M5s. Anche gli elettori grillini hanno capito che il rdc non funziona: quanto ancora ci metterà il governo giallorosso, a prenderne atto?

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