(foto LaPresse)

Il Pd candida De Luca, apre al M5s e alle Sardine (ma loro no)

David Allegranti

In Campania, De Magistris dice no al governatore uscente. Accordo con il Pd solo alle suppletive per Sandro Ruotolo

Roma. Non ci sono dubbi per il Pd campano: “Ricandidiamo il presidente De Luca per cinque anni. C’è da fare di più ma rimane un ottimo candidato”, dice al Foglio il segretario regionale del Pd campano Leo Annunziata. Da più parti ci sono resistenze, anche dentro il Pd, ma Annunziata difende la scelta di riproporre Vincenzo De Luca, che sta già facendo le liste insieme al Pd nazionale.

 

Il governatore uscente non piace al M5s e tantomeno alle Sardine. Ieri su Repubblica Napoli, uno dei leader del movimento anti-Salvini, Lorenzo Donnoli, ha spiegato perché De Luca non va bene: “Siamo diversi geneticamente. De Luca rappresenta quel modo di fare politica correntizio e personalistico che non appartiene alla nostra comunità”, ha detto Donnoli. “Con le clientele, o le fritture, non abbiamo nulla a che vedere. Noi vogliamo rappresentare un’idea di partecipazione e di potere collettivo”. Annunziata replica: “Le Sardine hanno detto di avere qualche difficoltà ad appoggiare De Luca. L’ho già fatto ma li invito di nuovo a motivare queste loro difficoltà”. Il segretario regionale ha apprezzato “di buon grado” il loro invito a “depurare il linguaggio triviale” rivolto alla politica, soprattutto a certa destra. Anche i giudizi però, sottolinea, non possono essere altrettanto triviali. “Ma io sono più interessato al loro ragionamento, quindi quando vogliono io sarei ben felice di poter dialogare con loro”. Evitando trivialità, ecco. “Il presidente sta lavorando per allargare lo spazio del centrosinistra grazie ad alcune liste civiche”, dice Annunziata. In totale ci dovrebbero essere una decina di liste a sostegno di De Luca. Una lista De Luca Presidente, una Campania Libera, la lista del Pd naturalmente. E il M5s? “Ho sempre invitato i Cinque stelle campani a evitare i discorsi personalistici, perché non ci si può attenere alla semplice simpatia o antipatia delle persone. Quindi se vogliono partecipare a concorrere a questo schieramento, ben vengano, tenendo però presente che il candidato presidente è De Luca. Non è una imposizione ma è per noi motivo di orgoglio poter rivendicare le cose fatte”, dice il segretario regionale del Pd.

 

Insomma: le Sardine dicono no, il M5s ha già detto da settimane no. E Luigi de Magistris? A Napoli, il Pd ha stretto un accordo con DeMa, il movimento del sindaco di Napoli, per candidare Sandro Ruotolo alle suppletive del Senato. Il sindaco i avrebbe voluto allargare la coalizione a sostegno di Ruotolo anche al M5s e nei giorni scorsi ha rilanciato dicendo che il centrosinistra avrebbe dovuto “lavorare per provare a costruire una grande coalizione civica regionale”. Le suppletive potevano “essere l’inizio di una prova concreta per andare verso una coalizione civica regionale. Non è stato così, è un’occasione persa. Ma c’è tempo, con esponenti del Pd e soprattutto con il presidente Roberto Fico, per le regionali, per trovare una candidatura che non sia di apparato e per mettere insieme un fronte per battere le destre alle regionali”. Il candidato però è De Luca, non un altro. C’è possibilità di un accordo anche a livello regionale? “Come il suo/loro cuore desidera”, risponde Annunziata. E lo stesso de Magistris ieri a Canale21 ha lanciato la sua lista e detto no a De Luca: “Le suppletive indicheranno come spira il vento poi le regionali saranno fondamentali anche a livello nazionale per un laboratorio a campo largo. I 5stelle sono in caduta libera, potrebbero anche non esistere più, oppure ricompattarsi o vedere un ruolo diverso di Fico. Il Pd deve avere il coraggio di rinnovarsi e non accettare le politiche clientelari di De Luca. Il centrodestra risulta spaccato. Sarebbero meglio due forze, un campo progressista, ecologista, ambientalista con DeMa in campo e la classica candidatura di centrodestra a trazione leghista. La logica è quella di due candidati”. E il fronte largo con De Luca? “Impensabile, non ci sediamo nemmeno al tavolo delle trattative, se è lui il nome da candidare. Dopo le suppletive presenteremo la lista ‘Uniti con De Magistris’. Non è importante il nome del candidato, l’importante è che sia una figura che unisce. I risvolti delle Regionali influiranno anche sul nome del candidato sindaco”.

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.