Regionali continue
C’è un effetto Emilia-Romagna sulla strategia dei partiti in Toscana, Puglia, Veneto e Marche
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Pieni poteri no grazie. Dall'Emilia-Romagna arriva un'altra sconfitta per l'invincibile Salvini
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La sconfitta di Salvini vista dalla stampa estera
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Un nuovo Centro. Elogio del partito che non c'è
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La mappa del voto in Emilia-Romagna
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Peppone vota Lega. Ma a Salvini non basta
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I Cinque stelle pentiti scelgono la sinistra: ecco come ha vinto Bonaccini
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Come sono andate le elezioni in Emilia-Romagna per Renzi e Calenda
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Le elezioni regionali in cifre
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Caro governo, vediamo adesso cosa sapete fare
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Non dare pieni poteri all'estremismo: ora si può
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Il centrodestra non è più soltanto Salvini, e Meloni comincia a dirlo
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Il M5s c'è ma non si vede
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Pera e Ricolfi spiegano perché l'estremismo creerà problemi alla Lega
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Il partito del pil non vota necessariamente Lega: il caso Emilia-Romagna
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A Salvini non basta il rosario
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Primarie o tesi? La geopolitica del congresso dopo il voto in Emilia-Romagna
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Quando il Pd abbraccia un candidato e “stritola” il M5s
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La regione che verrà
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Il Pd candida De Luca, apre al M5s e alle Sardine (ma loro no)
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Per il M5s De Luca è un “film dell'orrore già visto, come Caldoro”
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La Lega vuole sfruttare le regionali per non essere ostaggio di Meloni
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Infelicissima Puglia
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Renzi torna in Toscana
Roma. Toscana, Campania, Puglia, Liguria, Veneto, Marche. Il 2020 elettorale non finisce con i duelli di Emilia-Romagna e Calabria, anzi è appena cominciato, in attesa di capire gli effetti sul governo e quelli sui partiti di maggioranza e opposizione. Il M5s è infatti il primo in Parlamento ma il risultato del 2018 è ormai già stato congedato, come dimostrano le Europee e questa prima tornata delle Regionali, e per il Pd c’è da ridefinire un rapporto con i grillini. “È giusto che oggi si usi questo risultato per modificare l’asse politico del governo su molte questioni. Ad esempio il M5s, dopo questa severa sconfitta, dovrebbe rinunciare a un armamentario che non paga elettoralmente e che rende difficile l’attività di governo”, ha detto ieri il vicesegretario del Pd Andrea Orlando a Radio Capital: “Sulla questione della giustizia dovrebbe esserci una disponibilità al confronto superiore a quella che c’è stata finora”.
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- David Allegranti @davidallegranti
David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.