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M5s di pazzia e di governo

Di Maio scende in piazza per protestare contro chi è al potere: i grillini

In piazza, in piazza! Il M5s, partito di governo che alle elezioni del 2018 ha preso oltre il 32 per cento e ha il maggior gruppo parlamentare, convoca il popolo grillino (superstite) in piazza. Neanche nei migliori bar di Caracas. E ad annunciare la discesa in campo per il 15 febbraio contro il governo è l’ex capo politico Luigi Di Maio, ex vicepremier e tuttora ministro degli Esteri: “Il popolo deve scendere pacificamente in piazza per manifestare contro questo osceno atto di restaurazione”, dice lo scravattato Di Maio. “Vedrete vorranno cancellare man mano tutte le leggi che abbiamo fatto”. Ma chi, il suo governo? Sta parlando l’ex leader del partito più grosso che c’è in Parlamento o l’ex segretario di un partitino di minoranza pronto a denunciare le storture dei poteri forti? “Questa è una stagione in cui stiamo vedendo un comportamento da parte delle forze politiche che è veramente indescrivibile. Abbiamo fatto i vitalizi e loro se li vogliono riprendere, abbiamo fatto la prescrizione, che è legge dello stato, e adesso la stanno provando a mettere in discussione per cancellarla. C’è chi sta lanciando un referendum contro il reddito di cittadinanza per metterli chissà in quale privilegio”, dice Di Maio. Ma chi sono questi che si “vogliono” riprendere i privilegi, visto che Di Maio è al governo? L’assenza di idee evidentemente genera mostri.

 

I grillini cercano adesso, dopo aver visto le partecipate manifestazioni di piazza delle Sardine contro Salvini in Emilia-Romagna, quello spirito barricadero che li ha resi noti e famigerati. C’è dunque da aspettarsi di tutto. Persino il ritorno in piazza con i gilet gialli. Il problema è che la cravatta uno può pure togliersela ma resta sempre il ministro degli Esteri che scende in piazza contro se stesso. Una volta sembrava paradossale che a manifestare contro la propria maggioranza fossero i partiti minori “di piazza e di governo”, tipo Rifondazione comunista. Ma con Di Maio siamo ben oltre il rifondarolo Paolo Ferrero: il M5s è il partito più grande nel Parlamento e nella maggioranza, esprime il presidente del Consiglio, 10 ministri, 6 viceministri e 16 sottosegretari. Di pazzia e di governo.

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