
Matteo Salvini (foto LaPresse)
Lettera agli scontenti
Esiste un populismo dell’anti populismo che rischia di essere un alleato involontario di Salvini. Essere contro, per principio, al governo trasformista che ha allontanato i “pieni poteri” ha una sola alternativa: far governare lui. O no?
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Cari amici scontenti, ma esattamente cosa avete da lagnarvi? L’anno che si è appena concluso è stato dominato da un numero rilevante di discussioni relative alla natura e alla radice del populismo e la presenza da due anni all’interno del governo del nostro paese di partiti dichiaratamente anti sistema (prima M5s e Lega, ora solo il M5s) ha ovviamente contribuito a trasformare l’Italia in un avamposto del populismo mondiale.
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.