Al centro Luigi Di Maio e Davide Casaleggio (foto LaPresse)

“Il M5s non può essere un'estensione della Casaleggio”, dice Trizzino

Valerio Valentini

Parla il deputato grillino. “Rousseau non può essere la nostra gabbia. Il Movimento recida i legami con entità esterne”

Roma. Giorgio Trizzino si stupisce dello stupore di alcuni suoi colleghi del M5s. “Da tempo lo vado ripetendo: nella gestione e nella struttura di Rousseau ci sono delle ombre, e noi dobbiamo pretendere di fare la massima chiarezza”. Non è rimasto granché sorpreso, insomma, il deputato siciliano: “La necessità di rendere indipendente il Movimento dalla Casaleggio Associati era uno dei punti alla base del mio appello di inizio novembre”, ricorda il medico palermitano, cresciuto politicamente alla scuola di Piersanti Mattarella e postosi a capo dell’autoproclamatsi “corrente dei competenti” all’interno del gruppo parlamentare grillino. E insomma non è rimasto colpito, nel leggere dei finanziamenti forniti dalla Moby di Vincenzo Onorato alla srl milanese di Davide Casaleggio e al blog di Beppe Grillo. “Sia chiaro che, per quanto mi riguarda, sono convinto che non ci sia nulla di illegale, in quanto emerge finora. C’è però un enorme problema di opportunità politica che va risolto, anche per fare luce sui rapporti che esistono tra il M5s e la Casaleggio Associati attraverso il tramite di Rousseau, di cui Davide Casaleggio è presidente e che è un po’ l’anello di congiunzione, inutile che ce lo neghiamo, tra il Movimento politico e l’azienda privata. E’ qui che sta l’anomalia – prosegue Trizzino – perché la Casaleggio Associati ha inevitabilmente, com’è giusto che sia, rapporti con decine di società private. E dunque il conflitto d’interesse rispetto alle scelte legislative che prende il M5s è potenzialmente vastissimo. E non possiamo accettare che si ponga in dubbio la bontà delle nostre scelte politiche”. Siete quelli della lotta senza quartiere al conflitto d’interesse, voi. “Appunto. Una battaglia in cui credo davvero, come tanti altri deputati e senatori del M5s, e che deve essere al centro del rilancio dell’agenda di governo, a gennaio. Ma non possiamo correre neanche il minimo rischio che queste nostre rivendicazioni possano apparire delegittimate da casi come quello di cui si discute in questi giorni”.

 

Vox clamantis in deserto, quella di Trizzino? “Non direi, a giudicare dai colloqui di queste ore con molti dei miei colleghi”. Eppure in tanti, a partire da Luigi Di Maio, negano che ci siano davvero delle relazioni dirette tra il M5s e Casaleggio. “Io sono convinto che ci sia un’ampia consapevolezza, nel gruppo parlamentare, della necessità di un profondo ripensamento sui rapporti tra M5s e Rousseau, ad esempio, e la stagione di dialettica interna che stiamo aprendo e che ci porterà agli Stati generali di marzo dovrà servire, a mio avviso, anche a questo: a fare sì che il M5s cammini finalmente sulle sue gambe, recidendo i suoi legami con entità esterne”.

 

Nel frattempo, però, questa riorganizzazione interna avviene proprio sotto l’egida di Casaleggio, dal momento che per occuparsi “del coordinamento e degli affari interni” del M5s è stata scelta Enrica Sabatini, socia appunto di Rousseau. “Si tratta di una scelta presa dal capo politico in assoluta autonomia, e che rissale a una fase in cui era ancora solo, nel decidere sul da farsi. Confido che d’ora in poi, grazie alla nuova struttura del M5s, cose simili non avvengano. E lo dico nel massimo rispetto della Sabatini, che del resto non conosco”.

 

E con Rousseau, che fare? “Rousseau è un’intuizione straordinaria di Gianroberto Casaleggio, sia chiaro. Una piattaforma innovativa e utilissima, se usata bene. E però deve essere uno strumento a disposizione del M5s, mentre troppo spesso si ha l’impressione che il M5s sia una propaggine dell’associazione. E non possiamo accettare neppure che il M5s sia nella gabbia di Rousseau. Noi parlamentari dobbiamo pretendere di sapere nel dettaglio gli aspetti tecnici legati alle procedure di voto, ad esempio, e alla raccolta dei dati. Tutto deve essere impeccabile, anche perché in passato il Garante per la Privacy ha sollevato più di un dubbio, in proposito”.

 

Peccato, però, che Grillo abbia ribadito la sua piena fiducia in Davide Casaleggio e in Rousseau, nell’ultima assemblea parlamentare. “Io credo che sia nell’interesse anche di Grillo e Casaleggio, fare la massima chiarezza sui rapporti tra il M5s, la srl e l’associazione”.

Di più su questi argomenti: