Barcollo ma (per ora) non mollo. Gli equilibrisimi di Fioramonti tra Manovra e dimissioni

Perdere la faccia (e restare al governo) o abbandonare la partita? La scomoda posizione del ministro dell'Istruzione

Enrico Cicchetti

Nella trappola ci si è messo da solo e ora uscirne si sta facendo complicato. Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti è incastrato in una scomodissima posizione: poco dopo la sua nomina dichiarò che o si trovavano tre miliardi per scuole e università, o era pronto a dimettersi. A oggi quei soldi in Manovra non ci sono. “Fino all'ultimo tengo duro”, continua a ripetere. Ma ormai siamo agli sgoccioli, il via libera alla legge di Bilancio arriverà entro Natale e bisogna decidere il da farsi: perdere la faccia (e restare al governo) o abbandonare la partita?

   

Ieri, il presidente del Consiglio Conte ha riunito l'esecutivo in un ristorante al centro di Roma per gli auguri e ha postato sulla sua pagina Facebook l'irrinunciabile foto di gruppo. A capotavola Speranza, in primo piano Alfonso Bonafede, Elena Bonetti, Teresa Bellanova e poi tutti i ministri di Pd, M5s e Italia viva. Mancava solo Fioramonti, al quale, evidentemente, il panettone rischiava di restare sullo stomaco.

  

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