Giovanni Toti (foto LaPresse)

E ora il M5s vuole la testa di Toti: "Si dimetta, dice bestialità"

Valerio Valentini

“Il governatore? Fa propaganda: la sua è schizofrenia istituzionale. E Bucci? Incompetente”. Parla Alice Salvatore, leader ligure dei grillini

Roma. “Fossi in lui mi toglierei d’impaccio”, dice Alice Salvatore. Lo dice a Giovanni Toti, e col tono che solo apparentemente è quello del consiglio. E infatti subito aggiunge: “Ha un conflitto d’interessi grosso come una casa. E’ afflitto da una schizofrenia istituzionale. Non sa scindere il suo ruolo politico, di esponente di Forza Italia, da quello istituzionale di commissario straordinario per l’emergenza. Insomma: è meglio che faccia un passo indietro, non è più adatto”. E allora diventa evidente che più che un suggerimento è una minaccia, quella della leader ligure del M5s, capogruppo dei grillini in Regione e pupilla – anche se ultimamente un po’ in ombra – di Davide Casaleggio.

     

“La situazione è insostenibile: servirebbe concordia e unità d’intenti, il suo è un incarico governativo: e invece si va avanti con una polemica che non fa il bene di Genova”. Toti dice la stessa cosa a Danilo Toninelli. “Ma è il governatore che ha iniziato a esasperare i toni, perché voleva anche l’incarico di commissario alla ricostruzione, minacciando il governo se la scelta della demolizione del ponte Morandi non fosse stata fatta come lui aveva deciso di fare consultandosi solo con Autostrade. E poi insomma: l’avete letta, no, l’inchiesta dell’‘Espresso’?”. Quella in cui si riportano i finanziatori della sua fondazione, Change? “Esatto. A rifornire le sue casse, in questi anni, sono stati i Gavio”. E sia pure. Ma il ponte Morandi che c’entra, coi Gavio? “E’ evidente che ci sia una sua dipendenza dalle grandi lobby autostradale. Magari si scoprirà che tra i finanziatori ci sono pure i Benetton. Chi può dirlo?”. Ecco, appunto: chi può dirlo? Lei, ad esempio, come fa a sostenerlo? “Il sospetto viene, a giudicare da come Toti, che è commissario per l’emergenza, cerca d’intromettersi nelle dinamiche della ricostruzione, che non gli competono”. E’ difficile stabilire i confini di competenza: anche perché il suo mandato dura per altri dieci mesi. “Ma lui deve occuparsi innanzitutto della rimozione delle macerie e del ristabilimento della viabilità ordinaria. E invece cerca di condizionare le scelte sulla ricostruzione del viadotto. Dovrebbe ricordarsi qual è il suo ruolo, anziché dire bestialità e corbellerie”. Addirittura? “Certo: aveva promesso agli sfollati che sarebbero potuti rientrare nel giro di una o due settimane, per recuperare i loro effetti personali nelle abitazioni sotto i tronconi del ponte; ma sapeva benissimo che ci sarebbero voluti almeno 50 giorni. Ha mentito ai genovesi e al governo, e lo ha fatto consapevolmente. E’ gravissimo”.

  

Ma come potete accusare di ritardo qualcuno, voi del M5s, in questa vicenda? “Se si riferisce al decreto, c’è stato un ritardo, ed è ancora imperfetto”. E le pare poco, dopo cinquanta giorni e più? “Calma, è comunque migliorabile. In fondo si è trattato di un ritardo di 15 o 20 giorni”. E di nuovo: le pare poco, con una città paralizzata? “No, ma va detto che c’è stato un ostruzionismo anche al Mef”. Sta accusando qualcuno? “No, io suppongo che ci sia stato un ostruzionismo”. Ah, ecco. “E comunque facciamo attenzione: il ritardo riguarda il decreto per la ricostruzione. Ma quello per l’emergenza è arrivato dopo pochi giorni. C’è stato anche un consiglio dei ministri qui in città. Da genovese, mi sento orgogliosa: nessuno mai in passato lo aveva fatto”.

  

Non crede che si sia perso tempo per motivi ideologici o propagandistici? Era il caso di porre il tema della nazionalizzazione delle autostrade? “Certo. Bisogna avere il coraggio di fare scelte del genere, in momenti delicati. Sarebbe da irresponsabili affidare la ricostruzione ai Benetton, che ancora non chiudono scusa per quella loro cena a poche ore dalla morte di 43 persone. E poi, il decreto per l’emergenza, con le relative coperture, era pronto dal 20 di agosto. Toti avrebbe potuto agire sin da allora, se non fosse stato troppo occupato nel fare propaganda contro il governo”.

   

Claudio Gemme è stato bocciato dal M5s: non sarà lui il commissario per la ricostruzione. E il sindaco di Genova Marco Bucci? “Si sta comportando in maniera corretta, anche se su alcune questioni specifiche, come quella della via Superba, sta dimostrando una certa incompetenza”.

  

I 790 milioni destinati al Terzo valico, intanto, sono stati bloccati. “E’ giusto. Prima si dovrà completare l’analisi costi-benefici. Non manca molto”. Ma che senso ha bloccare un’opera che è già stata finanziata per l’80 per cento? “E però realizzata solo per il 24 per cento. Dunque c’è ancora tempo per fermare tutto, se si rivelasse poco conveniente”.

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