Silvio Berlusconi (foto Imagoeconomica)

Berlusconi e la carta Salvini nel Ppe

Redazione

L’unica alleanza possibile con Orbán per non iniziare a barbarizzare i romani

La decisione di Silvio Berlusconi di schierare Forza Italia all’interno del Ppe contro la richiesta di imporre sanzioni al partito di Victor Orbán per le accuse di violazione dello stato di diritto ci costringe a ragionare su una domanda importante che in qualche modo riguarda anche il futuro del centrodestra in Italia e la domanda potrebbe essere così sintetizzabile: il compito degli appartenenti alla famiglia del Ppe in Europa è quella di romanizzare i barbari o è quella di barbarizzare i romani? La decisione di Forza Italia, che in Europa è un partito che ancora pesa e che esprime l’attuale presidente del Parlamento europeo, è una decisione politicamente pericolosa, specie in un momento in cui persino alcuni tradizionali alleati di Orbán, come il premier austriaco Kurz, hanno deciso di “non voler fare compromessi sullo stato di diritto”, e ci porterebbe a dire che Berlusconi si è purtroppo ormai definitivamente convinto che non sia possibile fermare con le mani il vento del sovranismo e che il centrodestra futuro non possa che essere disegnato a immagine e somiglianza della coppia Orbán/Salvini.

 

Ci sono buone possibilità che le cose vadano così ma c'è anche una possibilità, ed è quello che speriamo, che la scelta di Berlusconi possa essere finalizzata a raggiungere un obiettivo diverso che suona più o meno così: l’unico modo per evitare che il sovranismo possa uscire dal perimetro della realtà è rafforzare il Ppe e perdere chi fa parte della nostra famiglia, anche se si chiama Orbán, significa fare un regalo al sovranismo. Se la volontà di Berlusconi è quella di romanizzare i barbari, il Cav. dovrebbe provare a fare ora l’unico passo capace di giustificare la difesa di Orbán: non solo occuparsi di come trovare un nuovo presidente della Rai con Salvini (la svolta, dice il leader della Lega, è vicina) ma sfidare Salvini in Europa e farlo entrare nel Ppe. Sarebbe l’unica mossa possibile per giustificare l’impossibile compromesso fatto dal partito del Cav. con il non rispetto dello stato di diritto.