Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (foto LaPresse)3

Nì Tav, nì Tap e sì vax. Ecco la "linea" del governo Conte

Redazione

Il presidente del Consiglio incontra i giornalisti prima della pausa estiva ma non chiarisce se le due opere verranno realizzate. E sui vaccini: “Ho fatto vaccinare mio figlio, questa è la linea”

Un saluto alla “stampa nazionale” prima della pausa estiva. E se di saluto si tratta, anche un certo formalismo viene meno. Non fosse altro che questo è il governo del cambiamento. Così, invece della “fredda” sala stampa di Palazzo Chigi, invece dell'auletta dei gruppi parlamentari moderna fino al punto da risultare asettica, invece della sala polifunzionale tanto cara al rigidismo tecnocratico di Mario Monti, ecco il contesto più famigliare della sala degli Arazzi. Il premier Giuseppe Conte seduto su una poltroncina bianca, il fidato Rocco Casalino poco distante, in piedi, impegnato a gestire le domande, e tutti intorno, a semicerchio, i giornalisti stipati e, inevitabilmente, un po' accaldati. La scena ricorda quella di un  padrone di casa che riceve i suoi ospiti in salotto e non a caso tutto si conclude con un brindisi. 

  

Al di là della forma, però, il punto centrale resta il contenuto. Visto che il presidente del Consiglio, oltre a tracciare un bilancio di questi primi mesi di governo, deve provare a dimostrare che, nonostante gli scontri quotidiani tra esponenti della Lega e del M5s, il governo gialloverde non è a un passo dall'implosione. Il tentativo c'è, ma per lo più si limita a frasi di circostanza: “Non ho mai pensato di lavorare con un monocolore. Il clima di lavoro tra di noi lo confermo, è molto buono. Quando ci riuniamo attorno al tavolo, trovo sempre persone molto ragionevoli, che si confrontano con approccio pragmatico. Il vero cemento e collante di questo governo è far di tutto per realizzare il cambiamento e rendere gli italiani orgogliosi”. Quando però si entra nel concreto dei temi che in queste settimane hanno diviso la maggioranza, l'impressione è che di “pragmatico” e “ragionevole” ci sia ben poco.  

 

 

Il presidente del Consiglio, ad esempio, non chiarisce affatto quale sia la linea del governo su Tav e Tap. “È un argomento all'ordine del giorno di questo governo - dice parlando dell'Alta Velocità -, è all'attenzione dell'esecutivo. Stiamo valutando tutti gli aspetti,in termini di costi e benefici e trarremo conclusioni. La sintesi la faremo tra un po' a livello risolutivo a livello di Cdm”. Sul gasdotto il refrain è più o meno lo stesso: “Ho incontrato le comunità locali pugliesi. È stata un'ora e mezza di confronto molto tecnico. Dobbiamo misurarci con un'opera progettata in passato e in corso di realizzazione, dobbiamo fare queste valutazioni rispetto a un progetto già approvato, garantiamo però la verifica della procedura fin qui seguita per accertarci che sia stata corretta, sono stati paventati scenari di irregolarità, faremo come l'Ilva, saremo vigili a cogliere tutte le istanze e alla fine ci sarà una valutazione di sintesi che spetta al presidente del Consiglio e ai suoi ministri”.

Quindi? Tav e Tap si faranno? Sì o no? Nì. Restate collegati, vi faremo sapere.

 

Più deciso Conte è apparso quando Il Foglio gli ha chiesto di esprimersi sulla questione dei vaccini. “Mio figlio l'ho fatto vaccinare, l'ho portato personalmente, ha fatto tutte le vaccinazioni obbligatorie e questa è linea del governo. Che poi ci siano, all'interno di un Movimento molto composito, delle dichiarazioni o delle sensibilità di singoli, va benissimo. Però la linea è ben chiara: diritto all'istruzione da coniugare con il diritto alla protezione della salute e quindi vaccinazioni obbligatorie e via discorrendo”. Per questo Conte ha spiegato che non ci sarà alcuna specifica circolare del governo in vista della riapertura delle scuole a settembre: “Valuteremo ulteriori interventi se ci fossero ulteriori incertezze”. 

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