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Conte non risponde sui vaccini

Redazione

Ecco la chance per governare “da padre”: far ritirare l’emendamento no vax

Due giorni fa, il Foglio aveva chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di smetterla di tacere su un tema delicato e cruciale che riguarda non solo il futuro del nostro paese ma anche quello dei nostri figli: i vaccini. La storia la conoscete: venerdì scorso il Senato ha approvato due emendamenti al decreto Milleproroghe che rinviano di un anno l’obbligo vaccinale per l’iscrizione alla scuola materna, che era stato introdotto dal cosiddetto decreto Lorenzin del luglio 2017. E la domanda a cui il presidente del Consiglio, “da padre”, come direbbe Salvini, aveva il dovere di rispondere era quella che ha fatto ieri in conferenza stampa il nostro Salvatore Merlo: cosa ne pensa di quegli emendamenti il capo del governo? In altre parole: Conte è consapevole o no che un paese in cui l’immunità di gregge relativa ai vaccini sul morbillo (e non solo) è di otto punti percentuali sotto la soglia di sicurezza è un paese che mette a rischio la vita dei bambini che non possono vaccinarsi?

 

Conte ha detto di aver vaccinato il proprio figlio e ha ribadito che su questo punto “la posizione del governo è molto chiara”. Ovvero: “Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo si parla di un emendamento ma non c’è niente di concreto. Questo governo vuole garantire la massima tutela della salute e il diritto all’istruzione. Manteniamo questa linea e poi valutiamo ulteriori passi se ci saranno incertezze”.

 

Come è evidente, il presidente del Consiglio ha scelto con gentilezza di non rispondere alla domanda. Ma se davvero Conte vuole dimostrare di saper governare gli estremismi del governo (come ha chiesto ieri l’associazione nazionale dei presidi che ha informato che non darà la possibilità ai bambini non vaccinati di andare a scuola, come previsto dalla legge Lorenzin) ha solo una possibilità di fronte a sè: chiedere di stralciare gli emendamenti che rendono possibile ai bambini non vaccinati di poter andare a lezione mettendo in pericolo i compagni più deboli. Tutto il resto, caro presidente, sono occhiolini rivolti con simpatia ai no vax. Grazie.

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