Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi (foto LaPresse)

Deriva anti massonica e rischi per le libertà

David Allegranti

I complottisti usciti da Twitter e sbarcati in Parlamento. Ahi

I complottisti sono usciti dalla tv e da Twitter per sbarcare in Parlamento. Primo obiettivo: la massoneria, già entrata insieme a corruttori e mafiosi nel “contratto” di governo tra Lega e M5s. Un accanimento incostituzionale, denuncia il Grande Oriente d’Italia, che ha scritto anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella quale garante della Costituzione, spiegando le ricadute della clausola antimassonica inserita nel contratto “sui diritti, sulle libertà di partecipazione, d’espressione e d’associazione in tutte le sue forme” e come essa “non solo sia contraria ai princìpi della nostra Carta fondamentale, ma prefiguri il rischio di una pericolosa deriva liberticida, che ricorda quella che ci fu agli albori del fascismo, che perseguitò e mise al bando la massoneria con la legge del 26 novembre del 1925, firmata da Benito Mussolini e dal suo ministro della Giustizia Alfredo Rocco”. C’è di peggio. Le leggi liberticide stanno arrivando anche in Senato. Il senatore del M5s Elio Lannutti dice che per “poteri occulti e grembiulini è arrivata l’ora di metterli in condizione di non nuocere più ai cittadini dello stato”. Per questo ha presentato un disegno di legge avente come oggetto le “disposizioni in materia di incompatibilità con la partecipazione ad associazioni che comportano vincolo di obbedienza come richiesto da logge massoniche o associazioni similari fondate su giuramenti o vincoli di appartenenza”. Una proposta, ha spiegato Lannutti in un’intervista a Radio Cusano Campus qualche settimana fa, che “prevede che chi esercita pubbliche funzioni deve essere incompatibile con le iscrizioni a elenchi segreti”. Nell’epoca fascista, non sarebbero stati in grado di dirlo meglio.

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  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.