La nave Phoenix conduce al porto di Catania centinaia di migranti (foto LaPresse)

Sull'immigrazione serve una coalizione del buonsenso tra il Cav. e Renzi

Claudio Cerasa

L'unica soluzione per gestire il fenomeno degli sbarchi senza demagogia è smetterla di dire che l’Italia può accogliere tutti. Senza però inseguire Salvini e Di Maio

Al direttore - Ognuno è come è e quest’uomo politico ci porterà alla rovina. Non dice nulla se non chiacchiere, se non luoghi comuni che ripete da tre anni, con la variante che prima si sentiva il salvatore dei naufraghi e Salvini e affini i tiranni del mare. Oggi invece scopre i migranti perché sa che se non ne parla la sconfitta elettorale sarà sicura e Rignano il suo eremo in eterno. Renzi: ci dica che farà da subito, ora, adesso. Non ne possiamo più di immissione di migranti che non hanno nessuna possibilità di inserimento. Se non dimostrerà attributi in questa partita se ne vada perché è la dimostrazione dell’inefficienza e dello sfascio. Renzi: lei deve bloccare questo disordine e l’Europa con la sua posizione di rifiuto le dà il diritto di farlo. Questa è un’invasione subsahariana, non chiacchiere per libri e deficienti pietosi da salotto. Se non lo capisce ora, lo capirà a breve. Le elezioni sono vicine e i migranti sono il punto uno all’ordine del giorno.

Carlo Trinchi


Le elezioni si giocheranno sull’immigrazione e su questi temi sia Renzi sia Berlusconi dovranno decidere se essere ostaggi della sinistra che sa predicare solo accoglienza senza occuparsi dei confini o della destra sciocca che descrive l’Italia come se fosse il Libano invaso di profughi oppure se impegnarsi insieme per governare l’immigrazione senza demagogia. Su questi temi Renzi ieri, come racconta oggi David Allegranti, qualcosa ha detto, e lo ha scritto nel suo libro, del quale lunedì il Foglio anticiperà un capitolo. Anche Berlusconi sta mostrando di non avere alcuna intenzione di inseguire la Lega su questi temi. La linea giusta è smetterla di dire che l’Italia può accogliere tutti, impegnarsi per evitare che l’Italia diventi la nuova Libia e portare il nostro impegno e le nostre forze al confine con la Libia. Su questo può nascere una coalizione del buonsenso, anche in questa legislatura. Aspettare ancora significherebbe regalare una superstrada a Di Maio e Salvini. Sicuri che abbia senso?

  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.