Debora Serracchiani (foto LaPresse)

Centrodestra avanti in Friuli-Venezia Giulia, a nord est un voto contro Serracchiani

Redazione
A Trieste e Pordenone, campanello d'allarme per il Pd con il vantaggio di Roberto Dipiazza e Alessandro Ciriani. Fuori da tutto è il Movimento 5 stelle.

E' stato un brutto risveglio quello del vicesegretario del Partito democratico, Debora Serracchiani, nel leggere i dati sulle elezioni comunali in Friuli Venezia Giulia, la regione che governa dal 2013. Si votava in due capoluoghi di provincia, Trieste e Pordenone. In entrambe le città il sindaco uscente era di centrosinistra (e per di più del Pd). A Trieste tentava la riconferma Roberto Cosolini – peraltro già sfidato alle primarie da un avversario interno al partito – a Pordenone, dopo la decisione di Claudio Pedrotti di non ricandidarsi, a scendere in campo era stato il segretario provinciale, Daniela Giust.

 

A scrutinio ancora in corso, i dati sono chiari: nel capoluogo regionale, è in netto vantaggio Roberto Dipiazza, per dieci anni sindaco dal 2001 al 2011, rimpiazzato proprio da Cosolini, che si è fermato al 29,2 per cento. Ancora più clamoroso il voto a Pordenone, città che il centrosinistra governava da tre mandati consecutivi. Il candidato del centrodestra, Alessandro Ciriani, è al 46,2, mentre Giust è ferma al 32,2%. Anche qui si andrà al ballottaggio tra due settimane. Fuori da tutto è il Movimento 5 stelle, che dopo la speranza di conquistare la regione nel 2013 – Beppe Grillo girò in camper il Friuli e la Venezia Giulia, racimolando un risultato assai magro – non accede al secondo turno in alcuna delle località al voto. Per Debora Serracchiani – che divenne governatore superando di soli duemila voti l'uscente Renzo Tondo, un campanello d'allarme in vista delle elezioni del 2018.