Maurizio Lupi (foto LaPresse)

Lupi annuncia le dimissioni in Aula. "Rivendico il ruolo decisivo della politica"

Redazione
Il ministro delle Infrastrutture interviene a Montecitorio e spiega le ragioni del suo passo indietro in seguito allo scandalo delle "Grandi Opere".

In aAula di Montecitorio semivuota, con a fianco il ministro dell'Interno e compagno di partito, Angelino Alfano, il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha annunciato le proprie dimissioni nell'Aula della Camera. Decisione, ha precisato, presa "in piena coscienza e in base ai valori del proprio impegno politico" e di "servizio" al paese. Scelta, sottolinea, "presa a sole 72 ore dai fatti e non a 72 giorni".

 

"Le accuse che mi sono state mosse sono immotivate e strumentali", ha detto Lupi, "a fronte di tanto materiale investigativo i pm non hanno ravvisato nulla che dovesse essere perseguito. Sento il dovere di assumermi la mia responsabilità politica ma anche di spiegare quel che ho fatto in questi mesi al ministero".

 

"Nessun problema dunque? No, non sono così ingenuo", continua il ministro che rivendica le  iniziative del suo dicastero sotto la sua guida, "c'è bisogno di una nuova legge obiettivo, ripensando la figura del general contractor come già in parte è stato fatto, la struttura tecnica di missione è lo strumento tecnico operativo per lavorare, l'alta velocità ha cambiato la vita degli italiani. Ma la mia difesa della struttura di missione non era acritica, è migliorabile". Poi, Lupi torna nel merito dello scandalo giudiziario che lo ha visto coinvolto: "Non ho rimosso Ercole Incalza dal suo ruolo perché dopo una approfondita istruttoria ho verificato che non ha subito alcuna decisione di condanna né azioni disciplinari da parte dei ministri che mi hanno preceduto".

 

[**Video_box_2**]"Sono qui per rivendicare il ruolo decisivo della politica" nella guida del Paese, "non sono qui per difendermi da accuse che non mi sono state rivolte", ha spiegato Lupi. "Mi ritengo obbligato a non far cancellare in 3 giorni tutto ciò che ho fatto in questi 22 mesi", ha detto ed ha aggiunto: "Non invoco garantismo nei miei confronti". Ercole Incalza "nei vari procedimenti che lo hanno interessato, non ha avuto nessuna decisione di condanna". "Non ho mai fatto pressioni per procurare un lavoro a muio figlio", ha concluso Lupi.

 

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