Funerali dell'ex Br Prospero Gallinari (foto Ansa)

Piccola posta

"Pentimento" e la grottesca categoria che sovrappone la morale alla legge

Adriano Sofri

E' morta Barbara Balzerani. Non ha mai detto "vorrei rifare tutto daccapo", e nemmeno il contrario. Non sembrava rimpiangesse di non aver vinto

Non ho conosciuto Barbara Balzerani, e anche se pensassi di saperne di più non mi metterei a darne un giudizio: l’hanno già fatto in tanti, per mestiere o per piacere. Vorrei invece fermarmi sulle parole che ogni titolo di giornale o di telegiornale ha impiegato per lei: “Mai pentita”. E’ un nome, pentimento, già nobile, di cui si è fatto da qualche decennio un abuso distratto o compiaciuto, oltre che una grottesca categoria, quella dei “pentiti”, che sovrappone la morale alla legge. Di mafia, prima di tutto, poi di tutto. Gli amministratori della giustizia si sono mutati in confessori e vidimatori della sincerità del pentimento e somministratori della penitenza. Le obiezioni sono state travolte dall’abitudine, e le conversioni, affare interiore per eccellenza, sono diventate un titolo da biglietto da visita, il pentitismo.

Che cosa si è voluto dire a proposito di Barbara Balzerani “non pentita”? Qualche articolo si tiene a cavalcioni fra deplorazione morale e clausola giudiziaria, “né pentita né dissociata”. In qualche altro, la categoria morale del titolo tradiva quella convenzionale del testo, come nel Corriere, dove l’articolo di Bianconi scrive fra virgolette dei “pentimenti” nelle file della lotta armata, mentre il titolo dice: “Da via Fani alla cattura senza mai pentimento”.

Balzerani aveva trascorso dieci anni nelle Brigate rosse, ventun anni in galera, diciassette anni in una libertà condizionale o piena. La sua vita era da decenni interamente trasparente, e quella precedente l’aveva raccontata. Ha scritto molto, con una notevole qualità. Ha spiegato a se stessa e agli altri, senza finire, le scelte che aveva creduto di dover fare, e che potevano non essere fatte. Si esce da quelle file, non si entra nella “vita normale”. Non ne so abbastanza, ma non mi pare che abbia mai detto: Vorrei rifare tutto daccapo. Nemmeno il contrario. Ha detto una volta: “Se avessimo vinto, saremmo stati considerati degli eroi”. Ascoltandola, non mi è sembrato che rimpiangesse di non aver vinto. Una volta, poco prima di morire ammazzato, Mauro Rostagno, che aveva fatto tutt’altre scelte, disse a Trento, ai vent’anni dal Sessantotto: “Abbiamo perso… per fortuna. Per fortuna!”. E’ andata così. E’ morta Barbara Balzerani. Non era “pentita”.

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