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La combinazione fra una sentenza memorabile di Lavrov e una di Putin

Adriano Sofri

Dopo le dichiarazioni del suo ministro su "Hitler che aveva sangue ebreo", il presidente russo ha detto: "Ho amici ebrei che mi dicono che Zelensky non è un ebreo, ma un disonore per gli ebrei". Un documento esauriente sulle loro idee girevoli

Non riesco a capacitarmi che sia sfuggita (salvo che sia sfuggito a me) la combinazione fra una sentenza memorabile di Sergej Lavrov e una sentenza memorabile di Vladimir Putin. Allora, 1° maggio 2022 (e all’italiana Retequattro) Lavrov aveva dichiarato che Hitler era probabilmente ebreo. Ora, Putin ha dichiarato che forse Zelensky non è ebreo. Più esattamente, il ministro degli Esteri russo aveva detto che “mi risulta che anche Hitler aveva sangue ebraico”, e aveva aggiunto che secondo i più attendibili ebrei “i peggiori antisemiti sono ebrei”. (Poi si disse che Putin se ne scusò al telefono con il presidente israeliano). E più esattamente, Putin ha detto l’altro giorno che “ho amici ebrei che mi dicono che Zelensky non è un ebreo, ma un disonore per gli ebrei”.

Non è un documento esauriente dell’idea girevole che i due si fanno dell’ebraismo?

Putin, che in fatto di luoghi comuni giganteggia, informa di avere amici ebrei. Direte: ancora uno sforzo e sosterrà di avere un amico gay – macché, è ancora presto per uno sforzo così.

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