Manifestazione di nazionalisti ucraini a ottobre 2021 (Ansa) 

piccola posta

In Ucraina le carestie di epoca staliniana sono un conto aperto

Adriano Sofri

Holodomor è la nuova parola ucraina per definire lo sterminio di massa perpetrato dal regime di Stalin e la sua intenzionalità. La memoria di ciò che ha provocato l'Unione sovietica in questi luoghi è ancora alla base della costruzione nazionale e statale. Consigli di lettura

Forse è già tardi per l’infarinatura di notizie su Urss/Russia e Ucraina che aiuti a non cavarsela pubblicando foto di disgustosi tatuaggi nazisti, o di monumenti che celebrano Stepan Bandera come eroe e martire nazionale. Quando si tratta di Europa centrale e orientale le cose sono tragicamente complicate, e lo sono soprattutto per gli anni e le nazioni in cui l’insofferenza contro la terribile oppressione stalinista indusse ad alleanze più o meno spurie con la Germania nazista, dalle conseguenze micidiali, compresa la partecipazione attiva alla caccia e allo sterminio degli ebrei. Sto leggendo una biografia (in inglese) di Bandera, dello storico polacco Grzegorz Rossolinski-Liebe,  di cui mi ha informato Wlodek Goldkorn, e che segnalo a chi volesse saggiarla: “Stepan Bandera. The Life and Afterlife of a Ukrainian Nationalist. Fascism, Genocide and Cult”.

Intanto ho trovato in rete un saggio di poche pagine di Andrea Graziosi del 2004, che mi sembra una lettura utilissima e accessibile per chi voglia avere un’idea del conto aperto negli anni 30 (e poi nella Seconda guerra) del secolo scorso, che oggi si pretende, ciascuno a proprio modo, di regolare. “Le carestihole sovietiche del 1931-33 e il Holodomor ucraino: E’ possibile una nuova interpretazione, e quali sarebbero le sue conseguenze?”. Lo trovate qui

Vi copio il primo paragrafo: “Tra la fine del 1932 e l’estate del 1933, la fame fece in Urss, in meno di metà del tempo, circa sette volte più vittime del Grande terrore del 1937-38. Quei mesi furono il picco di una serie di carestie cominciate nel 1931, il punto di svolta del decennio e, insieme, l’evento più importante della storia sovietica prima della guerra. Coi suoi cinque milioni di morti (la cifra non tiene conto delle centinaia di migliaia, forse anche del milione e più, che erano già morti in Kazachstan e altrove a partire dal 1931), la carestia del 1932-33 fu anche la più grave della storia sovietica (tanto nel 1921-22 che nel 1946-47 le vittime furono uno-due milioni), sulla quale ha lasciato un’impronta politica, psicologica e demografica visibile ancor oggi… Dal 1987-88, la riscoperta e l’interpretazione della carestia hanno giocato in Ucraina un ruolo cruciale nello scontro tra i sostenitori della democratizzazione e quelli del vecchio regime. Il Holodomor è la nuova parola coniata per definire lo sterminio di massa per fame e la sua intenzionalità: il termine è stato creato dalla fusione tra le parole holod (in ucraino fame, carestia) e moryty, uccidere (di stenti), affamare, esaurire; quindi mette l’accento sulla intenzionalità, diversamente dal più neutro holod (golod in russo). Il Holodomor ha occupato il centro del dibattito politico e culturale, trasformandosi in parte integrante del processo di costruzione statale e nazionale. Nel maggio 2003 il parlamento ucraino ha ufficialmente dichiarato la carestia del 1932-33 un atto genocidario perpetrato dal regime di Stalin contro il popolo ucraino”.

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