3 anni dalla morte di Giulio Regeni, la fiaccolata a Milano(Foto LaPresse)

“Termina dunque la giovinezza sulla punta del naso e là incomincia la morte?”

Adriano Sofri

Sono passati più di tre anni da quando Paola Regeni raccontò come suo figlio Giulio era stato restituito dall’Egitto: “l’unica cosa che ho ritrovato di quel suo viso felice è il naso"

Sono passati più di tre anni da quando Paola Regeni raccontò come suo figlio Giulio era stato restituito dall’Egitto. “Al posto del suo viso solare e aperto – disse – c’è un viso piccolo piccolo piccolo… Su quel viso ho visto tutto il male del mondo e mi sono chiesta perché tutto il male del mondo si è riversato su di lui”. Soprattutto mi colpì, delle sue parole, un dettaglio: “L’unica cosa che ho ritrovato di quel suo viso felice è il naso. L’ho riconosciuto subito dalla punta del naso”. Lo ricordo oggi, e ne faccio un saluto rinnovato ai signori Regeni, perché ho trovato in una pagina di diario di Franz Kafka, 1911, questa breve interrogazione: “Termina dunque la giovinezza sulla punta del naso e là incomincia la morte?”.