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Chirurgia plastica alla Brexit

Adriano Sofri

Avanza la chirurgia dedicata alla demolizione di interventi estetici. Un passo indietro. Come quello che servirebbe al Regno Unito

Ho letto con grande aspettativa un articolo del Corriere sull’avanzata della chirurgia plastica dedicata alla demolizione di interventi estetici. Secondo l’articolo cresce vistosamente la percentuale di interventi intesi a ripristinare la condizione originaria, a percorrere a ritroso il cammino della speranza di sembrare più belle-belli, più giovani, più sexy. E non solo per la correzione degli interventi mal riusciti, ma per una specie di nostalgia per com’era prima. No, non ho in programma alcun ricorso a rifacimenti né a ripristini corporali. Ho solo un fervido interesse filosofico alla reversibilità e politico alla disponibilità umana a tornare sui propri passi. Un fervido interesse al rientro dalla Brexit e dalle sue labbra gonfie.