La statua di Alessandro III a Tessalonica (Foto LaPresse)

Dalla Corea alla Macedonia, i pro e contro delle democrazie

Adriano Sofri

Dopo il vertice di Singapore sulla controversia coreana, arriva anche l'intesa tra Skopje e Atene

Anche chi abbia idee chiarissime, almeno, su quello che non siamo, quello che non vogliamo – quello che non abbiamo mai voluto e quello che non vogliamo più – è interdetto di fronte agli eventi. L’incontro fra Donald Trump e Kim Jong-un, che promette (promette solo, per ora) di liberare il pianeta da una delle minacce più incombenti e incontrollabili, può essere ascritto a uno di quei ghiribizzi della storia, dell’eterogenesi dei fini e dei cigni neri che la deviano a casaccio, e oltretutto sta sotto l’eventualità che due simultanei colpetti di stato, a Pyongyang e a Washington, riportino tutto sulla rampa di lancio. Poche ore dopo arriva l’annuncio della possibile conclusione della controversia capricciosa e feroce che ha opposto Grecia e Macedonia sul nome della seconda, che potrà contentare gli uni e gli altri grazie a un nome di mezzo, “Repubblica della Macedonia del Nord”, che peraltro evoca quello della Corea di Kim. Ora gli ultras dell’una e dell’altra parte dovranno pronunciarsi, i macedoni in un referendum, i greci in parlamento e nelle piazze, gelosi del proprio Alessandro Magno. Svantaggi delle democrazie: a Pyongyang niente referendum. Gli ultras questa volta perderanno. Buone notizie dalla nave dei folli.

Di più su questi argomenti: