IL CITTADINO ILLUSTRE

di Gaston Duprat e Mariano Cohn, con O. Martinez, D. Brieva, A. Frigerio

Mariarosa Mancuso

Gli scrittori al cinema fanno sempre la figura degli idioti. Basta guardare che pescilessi sono Francis Scott Fitzgerald e Ernst Hemingway in “Genius” di Michael Grandage, messi come sfondo a Jude Law che gigioneggia (il Papa fumatore di Paolo Sorrentino gli ha fatto gran danno). Applausi dunque a questo film che mette in scena uno scrittore credibile, azzeccato, cattivo, vanitoso, capace di vendette non solo sulla pagina. Gli danno il Nobel, e invece di borbottare “avevo già un impegno”, si presenta a Stoccolma e fa un discorso acidissimo. Poi cancella tutti gli impegni tranne uno: tornare nel paese argentino da cui è fuggito (benedicendo ogni giorno il momento). Dopo un viaggio disastroso, le autorità lo accolgono con un video super kitsch, per giunta sponsorizzato (“bevete succo di frutta San Miguel”). Sul palco accanto a lui salgono la locale reginetta di bellezza e il capo dei pompieri. La cittadinanza applaude, e fa la fila per chiedergli “ero io, vero, quel tale personaggio di quel tuo romanzo?”. L’idea che uno scrittore abbia immaginazione appare ai provinciali argentini sconosciuta quanto agli scrittori italiani. (Certo, alle scuole di scrittura insegnano “scrivi le cose che conosci bene”, ma non intendono gli amici e le vacanze; intendono “scrivi le cose che hanno provocato un brivido a te, c’è il caso che lo provochino anche agli altri, se sai scrivere”). Arriva puntuale il manoscritto, come ben sa ogni scrittore che incontra il suo pubblico: dieci vogliono l’autografo, il timido undicesimo che sta in fondo alla fila e lascia passare tutti gli altri è perché ha un malloppo da consegnare. Lo scrittore da Nobel – l’attore Oscar Martinez, meritata Coppa Volpi alla Mostra di Venezia – viene messo nella giuria del concorso di pittura, ricco di raccomandati (lui ha il suo preferito, e sfida tutti: ascoltate le sue motivazioni, preferiamo i pittori della domenica che ritraggono Papa Francesco). Qui “Il cittadino illustre” si lega a “El Artista” girato dalla coppia di registi nel 2008. Feroce presa in giro dell’arte moderna, come i Pianisti e i Vuotisti che incontriamo nel bellissimo romanzo di Marco Rossari “Le cento vite di Nemesio”.

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