Pop corn

Passioni animate: in arrivo al cinema "Inside out 2"

Le cinque emozioni del primo capitolo incontreranno nuovi amici. Il quadro comandi viene allargato, non senza qualche litigio: Ansia, Noia, Invidia e Imabarazzo si preparano a entrare in scena

Mariarosa Mancuso

Ricordate la fine di “Inside Out”? No, non l’Allarme Rosso che scatta nella testa dei maschi ragazzini, quando la sola vista di una femmina fa scattare l’allerta che invita alla fuga. Quando sul quadro comandi che sta nella testa della ragazzina Riley – e fino ai 12 anni ha gestito brillantemente le emergenze manovrando la Tristezza, la Rabbia, la Paura, il Disgusto, la Gioia – spunta un pulsante rosso con la scritta Pubertà. A questo penseremo poi, sono le ultime parole. Che sarà mai?
 

Il momento è arrivato. L’uscita americana di “Inside Out 2”, diretto da Kelsey Mann, sarà il 14 giugno. Qualche giorno di pazienza, e il 19 arriverà in Italia. Con i personaggi del primo film, e le new entry che accompagnano l’adolescenza (e non solo). Ansia, per cominciare. Il mostriciattolo arancione tutto schizzato che già si era visto nel primo trailer (doppiata da Maya Hawke che pare faccia le vocette anche nella vita, quando ha paura in aereo). 
 

Con l’Ansia arriva la Noia: Ennui, che ha l’accento francese di Adèle Exarchopoulos (e forse vive nella cittadina francese inventata da Wes Anderson in “The French Dispatch”, con lo squisito nome di Ennui-sur-Blasé, “Noia-sul-Disincanto”). E arriva l’Imbarazzo: un gigante con il nasone, nascosto fino al collo nella sua felpa (la voce è di Paul Walter Hauser). L’Invidia è bluastra. E’ un film d’animazione, ma non si lascia sfuggire la varietà delle passioni umane, anche poco virtuose.
 

In un’intervista su Empire, Maya Hawke (figlia di Ethan e di Uma Thurman) sostiene di essere perfetta per l’Ansia. Racconta la sua ipocondria: la rabbia che temeva di aver preso curando il suo cane morso da un procione; la voce che sparisce prima di andare al Tonight Show. Girando il film ha imparato a governarla, dice. Dandole qualcosa in pasto senza lasciare che prenda il comando. Le emozioni separate dai fatti. Risultato: aveva abbastanza voce per cantare, e non è stata contagiata con la rabbia.
 

A Maya Hawke è piaciuto subito anche il guardaroba di Ansia. Maglietta arancione a righe bianche, pantaloni in tinta, i denti sempre stretti in una smorfia (qui poi arriva con le valigie di tutti i nuovi personaggi, non fidandosi di nessuno). Il quadro comandi viene allargato, non senza qualche litigio – Imbarazzo è grosso ma ha sempre la peggio, gli altri sono più furbi o più doppi. Il regista del sequel, che arriva dieci anni dopo, è Kelsey Mann, dal 2013 alla Pixar. Speriamo abbia imparato l’arte. Quella che girava film magnifici come “Up”, non storielle inclusive sugli elementi, con l’acqua che si innamora del fuoco. Anche i bambini lo capiscono dalla prima scena, figuriamoci gli adulti che ancora rimpiangono John Lasseter, colpevole di “abbracci non richiesti”. 

Di più su questi argomenti: