Tempi che cambiano

La valletta a Sanremo è caduta in disgrazia. Da Ferragni a Egonu, Amadeus cambia strategia

Ginevra Leganza

L'influencer più famosa di tutti, la pallavolista e poi le giornalisti e le attrici: ecco chi sono le co-conduttrici che affiancheranno Amadeus sul palco dell'Ariston

A Sanremo la valletta è caduta in disgrazia. E con lei la conduttrice impomatata, unica e sola. Ed ecco che alla Città dei fiori spuntano quattro donne. Infinite donne d’infinite sfumature sul palco dell’Ariston martedì. Quattro deputate del popolo femminile ad affiancare l’uomo solo (o quasi), Amadeus, che sappiamo essere solo (o quasi) in virtù della sua medietà sciropposa. Un uomo come tanti. Un maschio che è in apparenza un libro aperto. Bravo a parlare un po’ a tutti un po’ a nessuno. Ma a chi parlano invece Chiara Ferragni, Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Francini? Evidente rappresentino ciascuna la propria tribuna.

Dopo anni di spietato flirt fra Mamma Chiara e Mamma Rai, il gran giorno è arrivato. La più carina d’Italia ha ceduto: prova che – per dirla con Machiavelli, maestro di flirt – se vuoi quella che vogliono tutti devi sapere che è come la quercia. Non cade mai al primo colpo.

In Schiaparelli e Dior, la Ferragni è carica. Pronta ad aprire i lavori del più articolato laboratorio antropologico della Nazione. Ma tolte nonnette e pettegole, chi sono le donne che guardano Sanremo e si specchiano nella giovane favolosa? Ammesso la Ferragni sia la norma elevata alla potenza (la ragazza di Cremona guidata fra monogrammi e svaghi dalla mano invisibile del mercato), ce le immaginiamo disposte in schiera le nostre cugine di provincia. Tutte insieme sul divano con qualche cagnetto fra gli interstizi. Perché la Ferragni parla a quel tipo di donna più a suo agio fra donne. Dopotutto chi compra loghi sa bene che ai maschi – almeno ai maschi sani – importa più il corpo spoglio degli stigmi da riconoscere come si fa dall’oculista. Chi martedì s’incanta con la fatina d’Instagram è precisamente quel tipo di donna che non ammicca all’uomo. Piuttosto s’industria – a forza di CC, DD, FF, GG – nel suscitare l’invidia delle consimili, le amiche che l’accompagnano da Zara, a scegliere i capi con noncuranza. (Prima legge della cugina di provincia: borsine made in Paris; golfino in Cambogia).

Donna numero due: Francesca Fagnani. I compiaciuti maligni diranno: ah sì, la moglie di Mentana. Ma chiunque abbia visto anche solo dieci minuti del suo programma, “Belve”, dovrà riconoscerle talento arrembante e insospettabile sprezzatura. La Fagnani, sebbene infilata in vestiti e bluse da diciottesimo, snocciola impertinenza e grazia al cospetto dei casi umani che intervista. E “Belve”, infatti, è una strana sintesi di trash che è già cult. Il suo maestro Minoli tirava fuori dall’Avvocato quella frase che è un apoftegma: ci sono uomini che parlano di donne e uomini che parlano con le donne. L’allieva è lì lì per superare il maestro quando fa dire a Dibba che è un invidioso, alla Argento che parla coi morti, e fa addirittura lacrimare Rocco Siffredi. Gioca facile, direte, se recluta casi umani. Ma questo fa di lei una factory di cultura nazionalpopolare che – al netto di tempora e mores – non delude mai. E piace a chi spera in bassezze d’alto livello o a chi vuole estorcere inviti alle maratone Mentana.

Ci sono poi Paola Egonu e Chiara Francini. Difficile dire con precisione a chi parli la bella pallavolista di Cittadella. Il sospetto è che sia un azzeccato olocausto al wokismo. Nerissima e saffica, Egonu è la creatura perfetta per le “sveglie” d’Italia. Per quelle all’erta, con gli occhioni aperti sui mali del mondo. Lei che è un gran cuore nella pallavolo, ma che tutti conoscono per la nota polemica: “Mi hanno chiesto perché sono italiana [oltraggio!] questa è stata la mia ultima partita”. Lo si diceva che l’Ariston è il laboratorio antropologico d’Italia… E dunque: a chi piace la Egonu? Alle laureate in lettere e filosofia che vogliono cambiare il mondo, ovvio. E qui si pone un tema: perché nella sfera anglosassone s’attaccano e si demoliscono università e qui da noi ci s’industria fra canzonette? Mistero.

Ci salverà forse Chiara Francini, che è il contrario di Chiara Ferragni. L’attrice è la donna che ha capito tutto. È quella che piace perché non si preoccupa di piacere. Bella senza essere vamp. Intelligente senza darlo a vedere. Francini usa il cervello secondo la logica del maquillage: ci dev’essere eccome, ma non si deve vedere troppo, non dev’essere pacchiano. Ma poi, a chi piace la donna che non si preoccupa di piacere? Forse alla persona giusta: all’uomo. Che a Sanremo però manca.

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