Ci sono due Sallusti. Uno è “Nosferatu”, il roccioso ex direttore di Libero, giornale di variopinta avanguardia reazionaria, e compagno decennale di Daniela Santanché, e poi c’è il Sallusti giornalista tutto d’un pezzo, serio, scrupolosissimo. C’è il Sallusti ormai nella stanza dei bottoni, che sussurra a Meloni, autore del libro che forse scalzerà Vannacci, “La versione di Giorgia”, intervista con la premier appena uscita per Rizzoli, e poi il Sallusti bravo ragazzo cattolico del lago di Como che ama la vita semplice.
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