Questione di coraggio? Cataldo Naro e la riforma della Chiesa

Giuseppe Portonera

a cura di Massimo Naro
Rubbettino, 250 pp., 16 euro

Può accadere che la morte, specie se improvvisa, abbia l’effetto di far calare il sipario non solo sulla vita fisica, ma anche sull’eredità culturale e intellettuale di grandi personalità. Questa non è stata la sorte toccata a mons. Cataldo Naro: scomparso – a 55 anni – ormai quasi dodici anni fa, i suoi insegnamenti, le sue riflessioni e le sue intuizioni continuano ad essere non solo memoria di ciò che è stato, ma anche e soprattutto lievito per ciò che può ancora essere. Ne dà ragione questo volume collettaneo. Naro fu uno storico di professione, un lucido pensatore e un pastore – fu arcivescovo della diocesi siciliana di Monreale – fedele al messaggio evangelico. L’essere uno storico ha, in lui, determinato il suo modo di approcciarsi alle questioni che contano: proprio perché studioso di storia, egli era consapevole che quest’ultima “non si ripete e, seppure ci aiuta a capire il presente, non ci esime da scelte che siano frutto di un confronto umile e coraggioso con i problemi di oggi” (sui contenuti e i fini della ricerca storica di Naro si intrattiene, diffusamente e con lo sguardo grato e affettuoso dell’allievo, Francesco Lomanto). Aver compreso perché e in che misura la storia ci è maestra ha finito per informare il suo modo di pensare: in lui si è realizzato un connubio felice tra vita intellettuale e impegno pastorale e fu questo a fare di Naro – come ricorda il fratello Massimo, nella premessa al volume – un lungimirante riformatore. Il peculiare pregio del libro in recensione è di accostare questo aspetto del ministero del vescovo siciliano al rinnovato interesse per la “riforma ecclesiale” che il pontificato di Francesco sembra promuovere. E questo non per un ossequio formale o interessato, ma perché – come mettono in luce, nei propri interventi, Andrea Riccardi e Marcello Semeraro – si resta veramente colpiti dalla consonante sensibilità che sul tema esprimono Naro e Bergoglio. I quali, separati dalla distanza di un oceano, sembrano nondimeno vicinissimi nell’avvertire le medesime urgenze, come comprovato dal sorprendente impiego di un registro linguistico e concettuale per tanti versi simile: così sia Naro, con la critica alla “pastorale dello struzzo”, che Bergoglio, con la critica alla “spiritualità dello struzzo”, si schierano contro il “nascondere la testa per non vedere, sia che ciò avvenga in una bottega di restauro, come vorrebbero i tradizionalisti, o invece in un laboratorio di utopie, come vorrebbero gli utopisti” (così Camillo Ruini). E’ un monito che chiunque dovrebbe tenere sempre presente.

 

QUESTIONE DI CORAGGIO? CATALDO NARO E LA RIFORMA DELLA CHIESA
a cura di Massimo Naro
Rubbettino, 250 pp., 16 euro

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