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lettere al direttore

Boicottare Israele? Male la Federazione dell'hockey, bene Londra

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Leggo con orrore che la Federazione internazionale di hockey su ghiaccio ha escluso Israele dai campionati mondiali femminili di marzo in Estonia. Leggo con orrore che Netflix e Apple non vogliono più le serie tv israeliane. Leggo con orrore, come ha detto l’ad di McDonald’s, che “diversi mercati” in tutto il medio oriente stanno “sperimentando un impatto significativo sul business di McDonald’s a causa della guerra e della disinformazione associata”. Non riesco a essere ottimista. 
Maria Arroni

Tutto vero, ma non tutto va in questa direzione. In Inghilterra, per dire, la Camera dei comuni ha votato una legge che impedisce agli enti pubblici di attuare boicottaggi contro le merci israeliane, nonostante una parte dei conservatori fosse contraria a questa legge così restrittiva. Quanto all’hockey è vero. La Nazionale maschile israeliana avrebbe dovuto giocare un torneo del campionato mondiale di divisione II-A in Serbia ad aprile contro squadre come Australia ed Emirati Arabi Uniti. Mentre la squadra nazionale femminile israeliana avrebbe dovuto disputare un campionato del mondo di divisione III-B in Estonia a marzo contro avversarie come Bosnia-Erzegovina e Indonesia. Sarebbe saggio che le squadre europee qualificate per quelle competizioni decidessero di fare un passo indietro, boicottando il torneo finché gli organizzatori non smetteranno di boicottare Israele.


Al direttore - Noto con favore che il tema demografia fa spesso capolino in numerosi articoli del Foglio: ultimo esempio, in ordine di tempo, il pezzo a firma di Stefano Pelaggi (“Disinformazione e demografia. Il voto di Taiwan ci somiglia” - 11/01). Al di là del riferimento all’isola del Pacifico, mi interessa l’impostazione che l’autore dell’articolo ha dato alla questione demografica – in confronto parallelo anche con il contesto italiano – considerata per gli effetti che tale problematica innesta anche sul terreno della politica di sicurezza e di difesa militare di un paese: per Taiwan in relazione agli “… equilibri di potenza nello Stretto…” fra Taipei e Pechino; per l’Italia rispetto alla nostra azione nel Mediterraneo e in Europa. Ma qual è il punto di legame fra Taiwan e l’Italia in tema di demografia? E’ evidente che risieda nell’età media della popolazione, che è sempre più alta sia nell’isola del Pacifico che nella penisola italiana.  Pur nella consapevolezza che la crisi demografica ha molteplici effetti nei comparti della previdenza, della sanità, dell’istruzione, del welfare state, ecc., come non vedere che l’aumento della popolazione e una bassa età mediana, così come, all’opposto, la sua diminuzione con conseguente invecchiamento, possono determinare rispettivamente la facilità o la difficoltà della politica nel disegnare un’efficace strategia nazionale per la sicurezza e difesa militari ed il ricorso – semmai obbligati – all’uso delle armi? Con evidenti effetti collaterali sulla stabilità o meno dell’istituzioni e sul grado d’efficacia e di credibilità dei governi e dell’organizzazioni politiche e sociali nel mobilitare l’opinione pubblica all’esercizio effettivo dell’interesse nazionale? Bene ha fatto, pertanto, la Camera dei deputati italiana che ha messo in calendarizzazione il ddl di alcuni deputati dell’opposizione per giungere a una “… commissione d’inchiesta sulle tendenze demografiche…” nel nostro paese, affrontando la questione su molteplici piani.
Alberto Bianchi


Al direttore - Ma il reato di traffico di influencer esiste nel nostro ordinamento? Cordialità.
Alessandro Rigoli

No, ma le consiglio di non perdersi il Foglio del lunedì, dove il nostro Michele Masneri si eserciterà sul tema, diciamo. 


Al direttore - Le scriviamo in merito all’articolo pubblicato – in data 11 gennaio 2024 – a firma di Carmelo Caruso, dal titolo “L’eskimo a Mediaset” nel quale sono riportati dei valori economici relativi alle tariffe pubblicitarie di La7 del tutto errati e molto sottostimati. Le chiediamo pertanto di voler pubblicare questa nostra rettifica. Cordiali saluti. 
L’ufficio stampa La7
 

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