Foto di Umberto Barlettani, via Ansa 

Lettere

Sì al rigassificatore di Piombino: per una volta, evviva il Tar!

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - In Italia non si può fare la rivoluzione perché governiamo tutti uguale (aggiornamento).
Giuseppe De Filippi


 

Al direttore - “Non sussistono i presupposti per la concessione dell’invocata misura, atteso che le modalità procedimentali di autorizzazione dell’iniziativa in questione sono disciplinate da una normativa, che si caratterizza per il chiaro contenuto emergenziale e per concernere interventi che, già nella declaratoria di legge, appaiono connotati da uno spiccato grado di specificità”. E ancora: “All’esito della prima disamina della documentazione offerta, l’iter che ha condotto all’adozione del provvedimento gravato non ha dato evidenza di palesi anomalie nello sviluppo del procedimento, né di incontrovertibili carenze istruttorie idonee a supportare, prima di addivenire alla completa delibazione del merito, la sospensione dei provvedimenti impugnati”. Il Tar del Lazio, con queste parole, ha detto che a Piombino il rigassificatore si può fare. Per una volta: viva il Tar.
Lucia Arbattini

 

Non è ancora finita in realtà, perché la discussione nel merito del ricorso tra le parti, in udienza pubblica, sarà il prossimo 8 marzo, e non è detto che non vi sia un passaggio ulteriore in Consiglio di stato. Ma in attesa di capire quali saranno gli iter amministrativi, il centrodestra dovrebbe chiedersi perché oggi in Italia il partito del “No”, sui temi energetici, si trovi all’interno della sua coalizione. È di Fratelli d’Italia il sindaco di Piombino che ha fatto ricorso contro il rigassificatore. Sono di Fratelli d’Italia i politici che nel centrodestra provano a rubare la scena al M5s nella lotta contro il termovalorizzatore. Come direbbe un vecchio saggio: chi semina vento raccoglie protesta. Intanto, per una volta, viva il Tar.


 

Al direttore - Caro Cerasa, ma come può un Parlamento approvare, senza rendersene conto, un emendamento da mezzo miliardo senza accorgersi che non ci sono le coperture? Dobbiamo rimpiangere i grillini? Scherzo, ma fino a un certo punto.
Marco Palermi

 

La notizia dell’emendamento senza coperture approvato per sbaglio due giorni fa, mezzo miliardo di euro per i comuni, è interessante per due ragioni. Primo: la maggioranza non sa quello che fa. Secondo: l’opposizione riesce a essere più irresponsabile della maggioranza e a proporre una sua contromanovra composta, come abbiamo scritto ieri, da un lunghissimo elenco della spesa senza coperture, come l’aumento dell’Assegno unico per i figli e il sostenuto incremento della spesa pensionistica (aumento della quattordicesima, completa rivalutazione delle pensioni più elevate, proroga degli anticipi pensionistici). Risultato: per sbaglio, la maggioranza approva un emendamento dell’opposizione e una volta approvato quell’emendamento la maggioranza e l’opposizione si rendono conto che l’emendamento è senza coperture e che bisogna correre ai ripari. Complimenti.

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