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lettere rubate

Cosa facciamo tutto il giorno, noi che forse vorremmo solo essere ascoltati?

Annalena Benini

In "Che cosa fa la gente tutto il giorno?", Peter Cameron ci consegna di nuovo il mondo spezzettato, terribilmente ironico e sospeso, fatto di vita quotidiana e stranezze in grado di muoversi sul filo sottile di comicità e malinconia

“C’è qualcosa che per te ha importanza?”
“Ma certo”
“Cosa?”
Ho cercato di pensare a cosa l’avesse, ma non mi è venuto in mente niente, perciò non ho risposto. Siamo rimasti entrambi zitti.

Peter Cameron, “Che cosa fa la gente tutto il giorno?” (Adelphi)


Che cosa fa la gente tutto il giorno, oltre a non capirsi e a consolare gatti per consolare sé stessa? Peter Cameron ci consegna di nuovo il mondo spezzettato, terribilmente ironico e sospeso, fatto di vita quotidiana e stranezze in grado di muoversi sul filo sottile di comicità e malinconia. I suoi personaggi cercano da sempre un modo per misurare il mondo, anche mentre accettano di essere fuori fase rispetto a un flusso in cui tutti sanno benissimo dove andare e litigano su come tornare dall’aeroporto: in taxi, in autobus, e poi dritti al ristorante. Peter Cameron crea storie di inquietudine e di nostalgia, di desiderio verso qualcosa di indefinito, ma anche di desiderio verso qualcosa invece di molto preciso: ascoltami, ti ascolto. Ho ripensato molto, leggendo questi racconti tradotti da Giuseppina Oneto, al diciottenne protagonista di “Un giorno questo dolore ti sarà utile” (sempre pubblicato da Adelphi), grande successo editoriale del 2007, grande rilancio negli ultimi anni attraverso TikTok come romanzo di formazione. Un ragazzo solitario, senza amici, brillantissimo ma appunto “strano”. Strano perché, strano per chi? Per la madre che non lo ascolta, presa dal turbinio della sua vita, per un mondo fermamente convinto delle strade e dei cambiamenti di strada scelti. James non lo dice, fa battute, prende in giro tutti, si mette nei guai, ma vorrebbe essere ascoltato. Anche l’uomo che preferisce far credere alla moglie di avere una relazione extra coniugale piuttosto che dirle di avere nascosto una cagnolina nel ripostiglio e di portarla fuori ogni notte, forse vorrebbe essere ascoltato. Ma è come se fosse troppo tardi, e la felicità si potesse costruire soltanto sopra segreti eccentrici. Sopra scelte assurde o lunghi silenzi rotti da una telefonata, da una notizia, da un’esplosione. Ridiamo, ma intanto pensiamo a che cosa fa la gente tutto il giorno, che cosa facciamo noi tutto il giorno dentro le nostre relazioni, dentro la nostra nostalgia, dentro il dolore che ci scandalizza perfino nominare e che abbiamo deciso di eliminare per sempre almeno dalle vite dei nostri figli, evitando di ascoltarlo. 

Il racconto che dà il titolo a questo libro appartiene alla prima raccolta di racconti pubblicati da Peter Cameron, nel 1986, e conferma il cammino di uno scrittore affascinato dalle complicazioni che allargano il mondo invece di restringerlo, che fanno sobbalzare il lettore con dolcezza, perché gli offrono un’altra strada, diversa da quella che aveva immaginato, un altro rimpianto perfino. “Non riesce a capire perché, visto che sta seriamente cercando un lavoro, che ha smesso di vedere Diane e che si è reso conto di amare davvero Helen, perché non si senta meglio con sé stesso. Di sicuro sbaglia ancora qualcosa”. Di sicuro sbagliamo tutti ancora qualcosa, ed è per questo che ogni vita va vista da vicino, esaminata con cura anche nel desiderio di un nuovo buco all’orecchio. Peter Cameron è insuperabile nel farlo, generoso di altre stanze, di momenti indimenticabili che aspettiamo per tutta la vita, o almeno per tutta la giornata. 

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.