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Le troppe voci del governo sui migranti

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Abc, Telegraph, New York Times, Sueddeutsche Zeitung

L’Italia lascia l’Operazione europea Sophia contro il traffico di migranti

Madrid, 20 lug 08:36 - (Agenzia Nova) - L’Italia ha chiesto all’Unione europea la revisione dell’Operazione Sophia, nata per contrastare il traffico di migranti nel Mediterraneo centrale, e ha avvisato che non applicherà più le sue norme sugli sbarchi. Lo ha anticipato, in una conferenza stampa, il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), Maja Kocijancic. L’annuncio, secondo quanto riporta “Abc”, sarebbe stato dato durante l’incontro del Comitato politico e di sicurezza (Cps) del Consiglio europeo che torna a riunirsi oggi proprio per discutere della questione. “L’Italia ancora non ha formalizzato la petizione ma credo che, prima di farlo, ne discuterà nell’ambito del Cps che non è ancora terminato”, ha fatto sapere Kocijanic. L’Operazione Sophia, ideata per combattere le reti di trafficanti e ridurre le vittime delle tratte, prevede che le imbarcazioni intercettate nel Mediterraneo sbarchino in Italia dove l’Agenzia europea Frontex ha installato centri di identificazione e registrazione dei migranti.

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Salvini chiede all’Ue di riconoscere la Libia come un “porto sicuro”

Madrid, 20 lug 08:36 - (Agenzia Nova) - Il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, ha chiesto all’Unione europea di riconoscere la Libia come un “porto sicuro” per permettere così lo sbarco degli immigrati intercettati nel Mediterraneo. In un comunicato ufficiale, il Viminale ha fatto sapere che Salvini ha discusso della questione con Alexander Dobrint, presidente del gruppo parlamentare tedesco dell’Unione cristiano sociale in Baviera. Durante il bilaterale, tenuto a Roma, il leader di estrema destra ha sottolineato l’importanza di frenare gli sbarchi con diverse azioni e la necessità che l’Ue, il prima possibile, riconosca la Libia come un porto sicuro e aiuti il governo di Tripoli a proteggere le sue frontiere. L’intenzione di Salvini è permettere che i migranti soccorsi in mare siano trasferiti in Libia e non Italia dal momento che il diritto marittimo prevede che vengano portati nel “porto sicuro più vicino”. Secondo quanto ricorda “La Vanguardia”, dei 17.838 migranti sbarcati in Italia quest’anno, 12.088 sarebbero partiti dalla Libia.

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Conte propone la creazione di un gabinetto di crisi Ue per gestire l’immigrazione

Madrid, 20 lug 08:36 - (Agenzia Nova) - Il premier italiano, Giuseppe Conte, scritto una lettera al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e al presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, in cui ha proposto la creazione di un “gabinetto di crisi” all’interno dell’Ue che si occupi della gestione dei flussi migratori. Lo ha rivelato lo stesso professore in un’intervista al “Fatto quotidiano” ripresa dal quotidiano “La Vanguardia”. Il premier, sostenuto dal Movimento 5 stelle e dalla Lega di estrema destra, ha spiegato che questo gabinetto, sotto la guida di Bruxelles, si dovrebbe occupare di mediare con i paese membri per la ridistribuzione dei migranti arrivati sulle coste europee. “La ridistribuzione dovrebbe essere una prassi e l’Italia non dovrebbe essere costretta a contattare tutti i leader degli Stati Ue per chiedere collaborazione”, ha detto Conte.

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Il presidente dell'Inps Boeri contesta il governo anti-establishment

New York, 20 lug 08:36 - (Agenzia Nova) - E' in corso da giorni un vero e proprio scontro tra l'Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps) e il governo italiano Lega-M5s, che ha raggiunto l'apice ieri, quando il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha accusato i due leader del governo, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, di averlo minacciato e di aver perso il contatto con la realtà. Come scrive il quotidiano statunitense "New York Times", Tito Boeri si è scontrato con il governo anti-establishment poco dopo la sua entrata in carica, criticando prima il pugno duro in tema di immigrazione e poi segnalando che il “decreto dignità”, uno dei primi e più significativi testi legislativi del governo, potrebbe portare alla perdita di numerosi posti di lavoro. In audizione alla Camera, Boeri è tornato sugli attacchi ricevuti in questi giorni dal vicepremier Matteo Salvini e da Di Maio, che gli avevano chiesto di dimettersi. "Non posso nemmeno prendere in considerazione le richieste di dimissioni e le minacce da parte di chi dovrebbe proteggere la mia sicurezza personale", ha detto Boeri in riferimento al ruolo di Salvini come ministro dell'interno. "Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico, come ha fatto il ministro Di Maio", significa "perdere sempre più contatto con la crosta terrestre, mettersi in orbite lontane dal nostro pianeta", ha sottolineato il presidente dell'Inps. 

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Il ministro dell'Agricoltura italiano denuncia un attacco al prosciutto ed al parmigiano dal piano Onu per ridurre il sale negli alimenti

Londra, 20 lug 08:36 - (Agenzia Nova) - Il governo populista italiano, assieme ai produttori di formaggio Parmigiano e di prosciutto di Parma, hanno giurato di "ingaggiare una dura battaglia" contro qualsiasi tentativo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di mettere in una "lista nera" i cibi tradizionali italiani per il loro contenuto di sale: così scrive il quotidiano britannico "The Telegraph" oggi venerdì 20 luglio, riferendo della diatriba sorta tra l'Italia e l'agenzia delle Nazioni Unite attorno alla proposta di imporre un avvertimento sulle etichette dei cibi, che sarà discussa a settembre. La proposta, spiega il "Telegraph", non si riferisce a nessun alimento in particolare; e nella Penisola nessuno ci aveva fatto caso finché il rispettato quotidiano italiano "Il Sole 24 Ore" non ha attirato l'attenzione sul fatto che in tal modo potrebbero essere danneggiati alcuni dei più iconici prodotti agro-alimentari italiani, come appunto il prosciutto, il parmigiano la pizza e persino l'olio d'oliva extra vergine. Apriti cielo: il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio ha definito la proposta come "pura pazzia" ed un "attacco contro l'Italia"; gli ha fatto eco il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha twittato un "giù le mani dai prodotti italiani", mentre il vice presidente della commissione parlamentare per l'Agricoltura Giancarlo Serafini ha esortato il governo di Roma ad "agire immediatamente per bloccare questa insana idea". La presa di posizione più moderata di tutte, stando almeno al reportage realizzato per il "Telegraph" dal suo corrispondente da Roma John Phillips, è quella di Riccardo Deserti, il direttore del Consorzio parmigiano, che ha studiato la proposta dell'agenzia Onu ed ha dichiarato: "E' ovvio che l'Oms non ha alcun intento di accusare i nostri eccellenti prodotti. Però", ha aggiunto Deserti, "la raccomandazione di adottare un'etichettatura che metta in evidenza la presenza di sale e grassi saturi rischia di provocare grande confusione; peggio ancora, l'idea potrebbe essere manipolata da qualche paese per introdurre barriere commerciali" contro i migliori prodotti italiani, che sono noti per essere naturali e salutari grazie alla loro digeribilità ed alla presenza di calcio ed altri minerali.

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Iliad fa un milione di abbonati in sette settimane

Parigi, 20 lug 08:36 - (Agenzia Nova) - Sette settimane dopo il suo lancio in Italia, l’operatore telefonico francese Free incassa il traguardo di un milione di abbonati. Lo riferisce “Les Echos”, scrivendo che il titolo di Iliad, la casa madre, “ha infiammato la Borsa di Parigi”.“Dopo l’arrivo di Iliad in Francia nel 2012 per la telefonia mobile, è la seconda volta in venti anni che un marchio si afferma così velocemente in Europa” afferma una nota scritta dagli analisti di Raymond James, che prevedevano un simile risultato dopo un anno di attività. Per rassicurare gli investitori dopo la frenata avuta in Francia, Free punta sul mercato internazionale, tenendo l’Italia al centro di questa “strategia di riconquista”.

Leggi l’articolo dell’Echos

 


PANORAMA INTERNAZIONALE


 

Merkel e Seehofer stanno "radicalizzando assieme la politica migratoria"

Berlino, 20 lug 08:36 - (Agenzia Nova) - Nel 2015, quando il cancelliere tedesco Angela Merkel spalancò le porte all’accoglienza senza limiti dei migranti, fu il cristiano sociale Horst Seehofer, a quel tempo ministro-presidente della Baviera, a denunciare la portata dell’unilateralismo del capo del governo alla luce del diritto internazionale. Nel 2018 la formula dell’unilateralismo appare di nuovo, scrive "Handelsblatt", ma stavolta a promuoverlo è proprio Seehofer, oggi ministro dell'Interno. Il suo piano, che prevede il respingimento ai confini dei richiedenti asilo già registrati in altri paesi europei, ha rischiato di innescare una crisi di governo. Dopo settimane di braccio di ferro, Merkel sembra aver accettato il piano del ministro, tranne per un punto. Il piano è diventato un documento classificato. Secondo il quotidiano tedesco, l'assenza di trasparenza è necessaria a salvare la faccia del cancelliere, per cui i "respingimenti nazionali” al confine tedesco, non importa se ben giustificati, erano sempre stati un tabù. Secondo "Handelsblatt", l'accordo tra Merkel e Seehofer segna una radicalizzazione della politica migratoria tedesca. Seehofer dovrebbe assumere su di sé la questione dei respingimenti e negoziare all’esterno per evitare di esporre il cancelliere a danni d'immagine e di consenso. L'obiettivo di fondo, prosegue il quotidiano, è di condurre un irrigidimento della politica tedesca in materia di immigrazione nella maniera meno plateale e più inavvertita possibile. Quello che è stato messo in scena come una crisi del governo, sostiene "Handelsblatt", è stata invece la presa d'atto del governo di Berlino della problematica realtà del fenomeno migratorio. Stando all'editoriale del quotidiano tedesco, insomma, dietro lo scontro tra Merkel e il suo ministro dell'Interno c'è in realtà un necessario gioco delle parti. Nessuno sospetta che la significativa inversione di rotta della loro politica tedesca in materia di immigrazione sia in realtà concordata. Seehofer, da un lato, sapeva che una svolta di carattere nazionalista non sarebbe stata applicabile; Merkel, invece, era consapevole che i vicini europei non avrebbero potuto accettare i respingimenti.

Leggi l’articolo del Handelsblatt

Immigrazione, la Sueddeutsche Zeitung chiama alle armi contro i populismi europei

Berlino, 20 lug 08:36 - (Agenzia Nova) - I ministri dell'Interno Horst Seehofer, Matteo Salvini e Sebastian Kurz vogliono "chiudere la via del Mediterraneo per non far fuggire la gente”. Secondo la "Sueddeutsche Zeitung", si tratta di una posizione vergognosa. "I signori del nuovo corso non hanno perso l'umanità soltanto nel linguaggio (in Italia il ministro degli Interni Salvini parla dei rifugiati del Mediterraneo come di “carne umana” e Markus Soeder li ha derisi come turisti d’asilo), ma agiscono anche in un modo che si pensava fosse finito in Europa mezzo decennio fa", scrive il quotidiano tedesco, che rievoca le tragedie dei totalitarismi del Novecento. "C’è un clima di decadenza, come alla fine degli anni Venti del secolo scorso, prima che il declino della ragione fosse travolto dai criminali nazisti". Urge agire, sostiene il quotidiano, che chiama dunque all'attivismo, avvertendo però che il dibattito politico e culturale è una via preclusa: "l’opposizione parlamentare, le associazioni e le chiese sono assediate da un’incredibile debolezza retorica e argomentativa". Ci si lamenta, "invece di procedere ad un contenzioso aperto in quanto è urgente incoraggiare coloro che ancora non vogliono credere a quello che sta accadendo alla loro Europa, la cui umanità, libertà di pensiero, tranquillità e prudenza politica si sono comprati con due guerre mondiali, il più orribile bagno di sangue della storia, opera di razzismo, megalomania e nazionalismo". Il "populismo", prosegue il quotidiano tedesco, "non è altro che lo smantellamento dei cardini della nostra civiltà liberal-democratica". "I demagoghi, da Varsavia a Budapest fino ad arrivare ad Ankara stanno abusando della democrazia per eliminarla" ,accusa ancora il quotidiano. Il messaggio del quotidiano è chiaro: con i "populisimi" europei non è possibile confronto dialettico, ma sono piuttosto necessarie "azioni risolute", magari prima che all'"asse dei volenterosi" si unisca anche la Francia di "Marine Le Pen, con il suo odio contro l’Europa e la società liberale". 

Leggi l’articolo della Sueddeutsche Zeitung

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