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Innamorato fisso

Il problema di portare un carro funebre all'autolavaggio

Maurizio Milani

Tutti si toccano le balle o fanno altri scongiuri. Non capiscono che per una cerimonia la macchina deve essere lavata a lucido

Parlando con un impresario di pompacce funebri, che stimo, e sono innamorato di lui, diceva: “Quando all'autolavaggio porto un carro funebre, gli altri clienti si comportano da matti. Chi scappa con la macchina ancora schiumata, chi si tocca le balle, chi va in comune a lamentarsi. Ma insomma! Non posso fare un funerale con il carro non lucido e in disordine. Devo lavarlo e passargli la cera. La gente non accetta”. Io: “Allora?”. Lui: "Il comune, o meglio un consorzio dell'area metropolitana di Milano, ha installato un carwash solo per carri funebri”. Io: “Quanti sono che vanno lì”. Lui: “Tutti, cioè 1500 tra carri e carrozzoni. Il bello è che tanti autisti di carri funebri, quando ne vedono un altro, si toccano le palle. 

  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.