Taglialegna e incidenti ferroviari. Le foto d'archivio del Foglio

Enrico Cicchetti

I danni dei treni che arrivano in orario

   

L'incidente ferroviario della stazione di Parigi Montparnasse avvenne a Parigi, ça va sans dire, il 22 ottobre 1895. È ricordato per essere stato il più spettacolare nella storia delle ferrovie francesi. L'espresso 56 proveniente da Granville, con 131 passeggeri a bordo, era trainato dalla locomotiva numero 721. Alla guida Guillaume Marie Pellerin, un esperto macchinista della Compagnie des chemins de fer de l'Ouest in servizio da più di diciannove anni. Siccome nell'ultima stazione aveva accumulato un certo ritardo, più o meno dieci minuti, il macchinista lanciò il treno alla massima velocità. Arrivato a Montparnasse però ci furono una serie di guasti a tutti i sistemi di frenata: il convoglio proseguì la sua corsa a circa 40 chilometri all'ora, divelse la barriera dei respingenti, attraversò l'atrio e sfondò la balaustra e la vetrata della facciata della stazione, precipitando su rue de Rennes. L'unica vittima fu la 39enne Marie-Augustine Aiguillard, che sostituiva il marito edicolante nel chiosco in place de Rennes, dieci metri sotto il binario.

C'è posta per te

   

Data sconosciuta. Un uomo sulla RMS Lusitania invia le lettere di Natale usando lo "scivolo della posta". Il Lusitania era un transatlantico britannico in servizio agli inizi del XX secolo. All'inizio della guerra, per evitare che le navi partecipassero alle operazioni belliche in funzione ausiliaria o rifornissero la Gran Bretagna di materie prime, la Germania decise di impedire a navi provenienti dagli Stati Uniti di fare rotta verso le isole britanniche. Il Lusitania, che era anche stato dotato di supporti girevoli per cannoni in modo che su ogni ponte potessero essere installati due cannoni da 6 pollici a tiro rapido, venne affondato dal sommergibile U-20 che lanciò un solo siluro il 7 maggio 1913, dopo aver forzato il blocco imposto dai tedeschi a 30 miglia da Cape Clear, in Irlanda. La notizia del disastro giunse a Londra la sera stessa durante un pranzo di gala all'ambasciata americana, dove il colonnello House – lo stesso che era stato inviato dal presidente Wilson come emissario di pace – auspicò che gli Stati Uniti sarebbero entrati in guerra entro la fine di maggio. Il giorno dopo l'ambasciatore Page telegrafò alla Casa Bianca per chiedere l'intervento armato americano, ma Wilson non accettò.

Il fotografo del disboscamento

   

Quando i pionieri si spinsero verso l'ovest degli Stati Uniti nel 1800, avevano bisogno di molto materiale grezzo per le loro fattorie. Prima dell'invenzione delle motoseghe moderne, però, tagliare o abbattere alberi giganti richiedeva un duro lavoro. Il disboscamento industriale non è sempre stato visto come pura distruzione ambientale. Nello Stato di Washington, il clearcutting era una volta un passo necessario nel domare la terra e avviare un'economia che avrebbe spianato la strada allo sviluppo del Pacifico nord-occidentale. Nell'ampio fervore dell'espansione verso ovest, sorsero anche indotti imprevedibili: Darius Kinsey, che lasciò la sua casa nel Missouri a 20 anni, trovò ad esempio la sua nicchia nella fiorente economia di Washington come "fotografo del disboscamento". Il minuscolo Kinsey trascinava una gigantesca telecamera panoramica nelle foreste, facendo ritratti di uomini che, come lui, erano venuti a ovest per cercare fortuna.

In questa immagine, cavalli trasportano un tronco di abete rosso con una circonferenza di 900 cm, Washington, 1905. 

(foto Darius Kinsey / Library of Congress)

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