Una scena del film “Harry ti presento Sally”

Le regole sacre e immutabili di “Harry ti presento Sally”

Simonetta Sciandivasci

Il film compie trent'anni ma non riesco più a guardarlo. La lettera di Simonetta Sciandivasci ad Annalena Benini

Cara Annalena, odio l’estate, odio quest’estate, e soprattutto odio quella passata, quando a un certo punto sono diventata bisbetica e indomabile e non sono stata capace di prendermi cura della sola cosa che aveva senso per me e che, dodici mesi dopo, è ancora lì, al primo posto nella classifica delle cose che hanno senso per me, seguita dal martedì, dalle lampade, e da “Harry ti presento Sally”. Io con Primo Posto vorrei mangiare patatine sul letto, cambiare idea su tutto, imparare a guidare e a cucinare gli spaghetti con le vongole, cantare in motorino, andare in Mongolia, rivedere “Harry ti presento Sally”. Ma Primo Posto non vuole e io sono triste, talmente triste che non guardo più “Harry ti presento Sally”, e non lo guarderò neanche domenica che compie trent’anni. Se lo facessi, so che niente potrebbe fermarmi dall’attraversare la città a piedi, andare da Primo Posto e dirgli: “Sono venuta perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile”. Meno male che il dvd l’ho lasciato a lui.

 

Simonetta Sciandivasci

 

Cara Simonetta, quando attraverserai la città a piedi per dirgli che ami la ruga che gli viene quando ti guarda come se fossi pazza, ricorda a Primo Posto da parte mia che “Harry ti presento Sally” ha due regole sacre e immutabili: una è che lei salva lui, l’altra è che lei salva lui. Se fosse necessario, ce n’è anche una terza: il lieto fine (in cui lei salva lui).

Di più su questi argomenti: