Ilaria Cucchi. Foto Imagoeconomica

Ilaria Cucchi, la gioia tragica e l'attesa mai stanca della verità, che è arrivata

La lettera di Silvia Bertini ad Annalena 

Cara Annalena, Ilaria Cucchi ha lottato come una leonessa per suo fratello e dopo nove anni ce l’ha fatta. Stefano Cucchi è stato picchiato dai carabinieri, uno degli imputati lo ha ammesso, l’hanno colpito in faccia o in testa anche mentre era sdraiato a terra. Ilaria ha detto: “Il muro è crollato”. Ma che tragica gioia, quella della famiglia Cucchi, non credi? Io che non sono riuscita nemmeno a trovare il coraggio di vedere il film sulla loro storia, li ammiro ancora di più.

Silvia Bertini, via mail

   

Ilaria Cucchi raccontava nove anni fa che con i suoi genitori aveva preparato la casa per Stefano, mentre Stefano era in comunità, e lei era fiera di “tutta la forza che ha messo nel tirare fuori il meglio di sé”. L’hanno rivisto sul tavolo dell’obitorio, sono impazziti di dolore, ma hanno chiesto, cercato, aspettato la verità. “Mio fratello non era né un eroe né un modello”. Ilaria Cucchi ha detto sempre: noi non rispondiamo alla violenza con la violenza. Ha pubblicato qualche anno fa la foto di uno dei carabinieri al mare, alto muscoloso e abbronzato. Matteo Salvini le ha detto di vergognarsi. Lo stesso carabiniere ieri, dopo nove anni, ha confessato che Stefano Cucchi è stato preso a pugni e calci. E’ una gioia tragica dentro un dolore indicibile, ed è il sollievo della verità nel nome di una famiglia indistruttibile.

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