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La nuova rivelazione sul caso Cucchi e la giornata dell'orgoglio Boeri. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

La giornata dell'orgoglio Boeri, cui subito risponde, ma con zero fantasia, Matteo Salvini (ricalcare le formulette di Di Maio è avvilente, su).

 

Quindi la risposta lasciamola stare, e vediamo cosa ha detto Boeri, che, non ha fatto un proclama su Facebook, ma è stato ordinariamente convocato in Parlamento per dare il suo parere sull'impatto delle novità previdenziali in manovra sulle pensioni. E lui il parere l'ha dato, scatenando un pungente dibattito. Che poi c'era poco da discutere: Boeri ha sancito, numeri alla mano, che modificare lo stato attuale delle regole previdenziali, con l'adeguamento graduale dei trattamenti all'aspettativa di vita, è molto costoso. Ha parlato di debito pensionistico, concetto non immediato: rappresenta il costo degli impegni futuro che si assumono in base alle regole previdenziali. Per l'Italia, con il cambiamento (ovvero la restaurazione delle regole precedenti) voluto dal governo del cambiamento, il debito pensionistico salirebbe di botto di 100 milioni. Mentre la spesa corrente per pensioni da coprire con deficit nel 2019 salirebbe di 8 miliardi. E il punto, lo ha fatto notare Carlo Cottarelli, è (anche) nella copertura in deficit. Ovvero: se si compensasse la spesa con altre operazioni sul bilancio, magari dentro allo stesso sistema della previdenza, allora i problemi di tenuta generale sarebbero minori. Così invece la zavorra previdenziali colpisce i conti dello stato e, di rimbalzo, i mercati finanziari. Poi c'è la pataeconomia di Luigi Di Maio, secondo il quale, in certe aziende, per ogni uscita verso il pensionamento entreranno 3 lavoratori. Segnatevela e ricordatela per le cene della prossima primavera.

  

Età di pensione che cresce, senza sconvolgimenti sociali e senza retorica, nella Gran Bretagna della Brexit. Di certo non possono incolpare i burocrati di Bruxelles o chissà chi. Parlatene con interesse, mettendo in luce i lati positivi, così a cena potete costruirvi il vostro personale talk show urlante.

 

Ma c'è, per l'Italia, l'aiuto di Donald Trump (the check is in the mail...), alle prese però, a casa sua, con la Federal Reserve, la banca centrale sovrana, di un paese sovrano, guidata da uno nominato dal presidente che dice America First, eppure pronta a fare ciò che deve fare una banca centrale e non ciò che auspicano i nostri aspiranti monetizzatori di debito e stampatori di moneta a go-go.

 

Intanto lo spread va male e la Borsa italiana pure e quella di New York peggio.

 

Parlate a cena della nuova rivelazione sul caso Cucchi. Col tempo qualcosa si è mosso nelle coscienze di chi era presente agli ultimi momenti di Stefano. E i racconti e le testimonianze, finalmente privi di accortezze e di coperture, riaprono la vicenda giudiziaria. E lasciano strascichi di polemiche anche in quella politica.

 

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