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"Boeri può candidarsi se vuole fare politica". L'allergia del governo ai tecnici

Redazione

Il vicepremier Salvini rifiuta i calcoli del presidente dell'Inps, che stamattina in audizione ha lanciato l'allarme sulla riforma delle pensioni. Penalizzati giovani e donne mentre aumenta il debito pensionistico 

Ormai è un copione collaudato. Da una parte chi critica le politiche del governo. Dall'altra Matteo Salvini e Luigi Di Maio che, a turno, replicano al diretto interessato (persona fisica o istituzione poco importa): “Se vuole si candidi alle elezioni”. L'ultimo della lista dei possibili candidati alla prossima campagna elettorale è il presidente dell'Inps, Tito Boeri (in realtà il numero uno dell'Istituto, ultimamente, entra ed esce dall'elenco con una certa costanza). Stamattina, nel corso di un'audizione informale presso la commissione Lavoro della Camera sulle proposte di legge che mirano a “favorire l'equità del sistema previdenziale” Boeri ha denunciato i possibili danni che la manovra gialloverde provocherà all'intero sistema. Con la riforma delle pensioni così formulata, a rimetterci saranno principalmente giovani, donne e debito pensionistico. 

    

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L'effetto combinato della quota 100 insieme all'abolizione del ricalcolo dell'aspettativa di vita per la pensione anticipata porterebbe, secondo il presidente dell'Inps, a un incremento di circa 100 miliardi del debito pensionistico. Debito che sarebbe scaricato sulle spalle delle future generazioni, precisa Boeri. Tra il pensionamento dei "baby boomers" e il contestuale incoraggiamento del governo a pensionare più di 400 mila persone, il numero dei contribuenti tenderà per forza ad assottigliarsi. "Anche nel caso in cui ci fosse davvero, come auspicato dal governo, una sostituzione uno a uno tra chi esce e chi entra nel mercato del lavoro", la riforma proposta dal governo "fa aumentare la spesa pensionistica mentre riduce in modo consistente i contributi previdenziali". 

Per questo, sui giovani, il presidente non nasconde l'allarme: "Oggi si è parlato di privilegi – ha detto Boeri – Non vorremmo che un domani qualcuno dovesse considerare il fatto stesso di percepire una pensione come un privilegio". 

  

Boeri ha spiegato che a rimetterci, con questo nuovo sistema, saranno anche le donne, penalizzate da requisiti contributivi elevati, carriere più discontinue e trattamenti pensionistici fino a qui ridotti rispetto agli uomini, per via di meccanismi come l'Opzione donna. Al contrario, ne saranno avvantaggiati soprattutto gli uomini con redditi medio alti e i lavoratori del settore pubblico. "Se lo spirito che anima le proposte qui presentate è quello di correggere per quanto possibile le iniquità più stridenti ereditate da chi in passato ha costruito il consenso concedendo privilegi a categorie di elettori, questo stesso principio deve essere applicato anche in avanti, pensando alle generazioni future", ha avvertito il presidente dell'Inps. 

  

In risposta alle valutazioni tecniche dell'istituto che gestisce le pensioni degli italiani, è arrivata puntuale la risposta del vicepremier Salvini. "Da italiano invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell'Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni". 

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