Il Bi e il Ba

Quel "poster portante" di Giuseppe Conte

Guido Vitiello

Per il premier uscente, non c'è definizione più azzeccata di un manifesto elettorale sulle crepe di un'alleanza raccogliticcia. E naturalmente i Simpson hanno già detto come andrà a finire

La nuova casa dei progressisti, ha detto Conte nella sua televendita stradale, potrà chiamarsi Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile. E vabbè, abbiamo sentito di peggio, ma su cosa dovrebbe sostenersi questa casa sostenibile? La risposta è in un vecchio episodio de “I Simpson” ispirato alla storia di Giobbe in cui un uragano si abbatte sulla casa del Giusto per eccellenza, il religiosissimo vicino Ned Flanders. Amici e concittadini, mossi a compassione, ricostruiscono la casa alla bell’e meglio con materiali scadenti. Nella camera di uno dei figli di Flanders hanno appeso un poster del pagliaccio Krusty. “Ma questo clown non mi piace”, dice il ragazzino, e lo strappa via dal muro. E Bart: “Io non lo toglierei, se fossi in te: è un poster portante”. Si apre subito un’incrinatura. Dopo poco, l’intera casa è in macerie. Un poster portante: conoscete definizione migliore di Giuseppe Conte? Un manifesto elettorale sulle crepe di un’alleanza rappattumata che – reggendosi appunto su nient’altro che un’immagine – al dunque è ben poco sostenibile. Poi un ragazzino dispettoso ha strappato il clown dal muro, e la casa stava per venir giù. Ora fanno l’impossibile per coprire il danno strutturale con un poster più grande, con la faccia tutt’altro che clownesca di Draghi, sperando di farlo passare per una gigantografia del Trisconte. Non reggerà.

 

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