(foto LaPresse)

IL BI E IL BA

La mucca del populismo (e di Bersani)

Guido Vitiello

Legge elettorale e correttivi. Ultimo tic semantico che ricorda gli innesti di Fidel Castro. I populisti che piacciono a Bersani

Come ottenere un Parlamento che produca più leggi e di miglior qualità? Che domande: i correttivi ci vogliono, i correttivi! Diamine, è la base della biotecnologia. Mica la natura esce già perfetta dalle mani del buon Dio. Prendete il più spettacolare trionfo – pressoché l’unico, in sessant’anni – del socialismo cubano: Ubre Blanca.

 

A Fidel Castro piaceva molto il latte, ma le mucche locali – le robuste Zebù – ne facevano pochino. In compenso, le Holstein di origine olandese erano latterie viventi, peccato che si adattassero male al clima tropicale. Così Castro, alla fine degli anni Sessanta, ebbe una pensata da supervillain della Marvel: incrociamo i tori Holstein con le nostre Zebù per creare una razza modificata di X-mucche, che siano al tempo stesso iperproduttive e indistruttibili. Nel 1972, finalmente, l’esperimento riuscì: nacque Ubre Blanca, ossia Tetta Bianca, la portentosa mucca stakhanovista che in un giorno solo, nel 1982, produsse quasi centodieci litri di latte, finendo nel Guinness dei primati (ma in quota bovini).

 

Più che un colpo di genio, diciamolo, fu una botta di culo: tutte le altre mucche – migliaia e migliaia di mucche – vennero maluccio, perché sposavano il peggio delle Zebù e il peggio delle Holstein, facevano poco latte e morivano come mosche. Valeva la pena tentare l’esperimento? Probabilità alla mano, io dico di no. Eppure proprio ieri un biotecnologo, Pier Luigi Bersani, ha detto che con gli opportuni correttivi, in un quadro di condizioni coerenti e con un percorso credibile, la mucca nel corridoio del populismo non è poi così male.

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