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Il virus del fango

Luciano Capone

“Balle su di me e sui vaccini, ma adesso querelo”. Intervista a Ricciardi sugli attacchi della Innocenzi e del Fatto

Di nuovo i vaccini, maledetti vaccini. Non è il primo attacco che subisce per il suo impegno a favore delle vaccinazioni obbligatorie. Già qualche mese è stato accusato da Mdp e dal Fatto quotidiano per un inesistente conflitto d’interessi, per una cattedra finanziata da un’azienda farmaceutica alla sua ex università. Questa volta Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, da poche settimane membro dell’executive board dell’Organizzazione mondiale della sanità e ispiratore della legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale, è stato di nuovo oggetto delle attenzioni del Fatto (“Prima lavora con le aziende, poi scrive la legge sui vaccini”), che ha pubblicato un’anticipazione di un libro di Giulia Innocenzi – scuderia Santoro – dal titolo “Vacci-nazione”, in cui viene accusato di essere in conflitto d’interessi. “Posso dire solo questo – dice Ricciardi al Foglio – Giulia Innocenzi la conosco da anni, avrebbe potuto chiamarmi e informarsi, perché ci si informa prima di pubblicare. Soprattutto quando si conoscono le persone e non si conosce ciò di cui si parla. Ribadisco che nella mia attività didattica e scientifica ho messo il massimo rigore scientifico e morale. Se le anticipazioni sono quelle, valuterò se tutelarmi nelle sedi opportune”.

 

La tesi è che lei ha fatto valutazioni dell’impatto sulla salute di una serie di vaccini per le case farmaceutiche e poi con la legge sui vaccini ha detto che sono utili. “Ma quelle sono valutazioni che ho fatto molti anni fa come scienziato. Sono stato il primo ad applicare un tipo di valutazione nel 2006, un approccio metodologico inventato da me che ha fatto il giro del mondo, e per questo diverse aziende si sono rivolte a me per fare queste valutazioni”. Nell’elenco pubblicato dalla Innocenzi però ci sono 15 valutazioni e sono tutte e solo su vaccini. “Ma questa è una colossale sciocchezza, una balla – dice Ricciardi – quella lista include un farmaco per l’ipertensione, un antifungino, una benzodiazepina, un farmaco per la procreazione assistita, anticorpi monoclonali e così via, tutti presentati come vaccini. Bastava rivolgersi a un qualsiasi medico di base per verificare prima di pubblicare e rendersi conto che è una stupidaggine. Se la Innocenzi mi avesse chiamato l’avrei spiegato io”. Sta pensando a un’azione legale contro la Innocenzi? “Ho visto solo le anticipazioni, aspettiamo che esca il libro”. Non è il primo attacco che subisce, ha già fatto altre querele? “Ho fatto una denuncia contro ignoti per un volantinaggio contro di me – racconta Ricciardi – le indagini hanno assodato che l’ispiratore di questa azione era il presidente del Codacons e un suo accolito, che ora sono rinviati a giudizio. Ho denunciato due blogger che scrivono cose del genere e ho querelato per diffamazione il senatore D’Anna”. Non sta esagerando con gli avvocati? “A me non piacciono le aule di tribunale, ma per uno scienziato la reputazione, che nel mio caso ha anche un certo peso a livello mondiale, è la cosa massima”.

 

La teoria del complotto

 

Ultimamente si sono concentrate su di lei le attenzioni mediatiche. “Devo dire che in realtà è solo il Fatto quotidiano, con il resto della stampa italiana ho un ottimo rapporto e svolgono un ruolo importantissimo. Solo questo giornale si accanisce”. Ma perché proprio sul tema dei vaccini? “Gira una teoria complottista – dice Ricciardi – ripresa dai soliti, che immagino faccia risalire a un incontro con il presidente Obama nel 2014 l’inizio di una congiura internazionale di corruzione in cui l’Italia rientrerebbe come cavia per i vaccini. E’ una teoria assolutamente priva di fondamento, che tende a screditare chi lavora in questo campo e salva le vite”. Un complotto internazionale sta sempre bene su tutto, ma sui vaccini se ne dicono sempre tante. C’è una sovrabbondanza di bugie e sospetti, come mai? “E’ sempre stato così, i vaccini sono stati attaccati dalla loro nascita due secoli fa, ma chi fa il proprio lavoro deve sopportare anche queste cose nell’interesse superiore”. A proposito di interesse superiore, questa nuova legge sui vaccini funziona? “Ha avuto un impatto notevolissimo – dice Ricciardi –. Tutte le regioni si sono mosse e molte come l’Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte e altre stanno recuperando alla grande in pochi mesi. Ma soprattutto è cambiato il clima con i genitori, si parla di più e la stragrande maggioranza, circa il 93 per cento è favorevole ai vaccini. Contro è rimasto solo un nocciolo duro”.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali