Foto presa dal sito del negozio di Maurizio Epifani

Addio a Maurizio Epifani, antiquario dell'eccentrico

L'arredatore che scherniva questi tempi volgari e apriva la porta del suo negozio solo quando gli piaceva la faccia

Cicip obituary. Tanti milanesi avevano scoperto le sue caricature di arredi, i suoi coralli innestati su uova di struzzo, i suoi teschi pre Hirst e le sue mandibole di coyote bagnate d’argento, insomma le sue assolute wunder (senza kammer, perché era previsto che imparassi a fartele da solo), alla fine degli anni Settanta, quando ancora avevano le case encombrees di sofa di velluto della nonna a doppia testiera. All’epoca, Maurizio Epifani, antiquario dell’eccentrico, ed eccentricamente costoso, aveva ancora bottega in via Madonnina e il suo Oro dei farlocchi appariva quello che la parola indica, uno sberleffo snob. Da qualche anno si era ritirato a pochi passi da lì, meno vetrine e solo per specialisti, in una galleria di piazza del Carmine. Apriva la porta quando la faccia era conosciuta o gli piaceva; detestava, anzi scherniva questi tempi volgari. La morte l’ha colto nella settimana sbagliata, quando Milano piangeva Valentina Cortese e si doleva di non poter fare altrettanto per Luciano de Crescenzo.

 

Ciciap. Pranzo pre vacanziero sulla terrazza di Gigliola Castellini Curiel, zona Donizetti. Molta Milano della moda, come ovvio, molta cultura, molta musica classica. Bob Krieger gentilmente disposto a scattare foto agli ospiti con il loro stesso cellulare, perversione fotografica assoluta del momento. Ospiti dimentichi del caldo di fronte alla pasta e fagioli di mamma Raffaella Curiel, famosa in sartoria quanto ai fornelli (il nipote, Piero Maranghi, le pubblicò qualche anno fa un quaderno di ricette familiari e disegnini che andò a ruba).

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