(foto LaPresse)

Le partecipate promosse (quasi bene) dalla Corte dei conti

Redazione

Tutti a caccia dell’Agenzia del farmaco

Comune di Milano praticamente promosso, ma con qualche materia a settembre. La Corte dei conti ha dato il via libera, con la deliberazione 419 del 21 dicembre scorso, resa nota questa settimana ai consiglieri comunali, al Piano di razionalizzazione delle società partecipate. I giudici contabili hanno evidenziato alcune criticità legate soprattutto alle contribuzioni dei soci pubblici (governo, Comune di Milano e Regione Lombardia, Città Metropolitana) nella società in liquidazione Expo Spa che, in mancanza di contributi, potrebbe finire con patrimonio netto negativo. Una eventualità contro la quale Gianni Confalonieri, uno degli uomini più vicini al sindaco Beppe Sala, sta operando da tempo. Con alti e bassi, viste le vicissitudini governative. Altri punti nodali sono la semplificazione ancora da compiere per Sea e per Atm, che per la Corte dei conti avrebbero ancora troppe partecipazioni indirette in altre società. Tutta da capire invece è la vicenda di Navigli Lombardi Scarl, che nacque per valorizzare i corsi d’acqua della regione e dalla quale oggi è in atto un fuggi fuggi generale (via la provincia di Pavia e la Camera di commercio di Pavia, via anche la Città Metropolitana di Milano). Interessante il caso delle Farmacie milanesi. La quota del Comune è molto limitata (il 20 per cento) in AFM spa, ma il suo valore è passato da 270 mila euro a 733 mila euro, e si prevede possa arrivare a 1,2 milioni. Una magia? Per adesso pare proprio di sì. Alla fine la Corte dei conti promuove ma con riserva, invitando Milano a “esplicitare in modo maggiormente puntuale le azioni di razionalizzazione programmate; monitorare la situazione economico-patrimoniale delle società partecipate; proseguire l’attività di conciliazione sui residui attivi e passivi”.

 

Il sindaco Beppe Sala e  governatore Bobo Maroni hanno firmato a quattro mani una lettera al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (auguri di pronta guarigione) per  sollecitare l’azione politica del governo sul dossier Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che potrebbe traslocare da Londra a Milano causa Brexit. L’occasione è importante, l’ex Mr. Expo l’ha intuito per tempo, anche in chiave di insediamento nell’area di Rho-Pero, dove Palazzo Italia sarebbe già pronto. “La lettera vuole sottolineare che è necessaria una forte azione politica per portare a casa l’Ema”, ha commentato Sala, parlando ai giornalisti in coda a un incontro con il Ministro della Coesione terriroriale, Claudio De Vincenti, “ci contiamo molto", ha aggiunto. Il ministro ne ha approfittato per far sapere che il governo farà la sua parte: “Accogliamo in modo costruttivo e con spirito propositivo” la lettera, ha detto: “E’ in corso un’interlocuzione con la Commissione europea per far arrivare presto il risultato”. La partita non è semplice, ma è strategica, non solo per questioni di prestigio internazionale. L’industria del farmaco e della Sanità ha in città un ruolo anche economicamente importante. Il progetto Humane Technopole si costruisce anche attorno alla scommessa di attirare aziende e laboratori scientifici dell’area salute nell’area. E, dall’altra parte della città, anche il progetto di MilanoSesto attorno alla Cittadella della Salute sta facendo la stessa scommessa. E gira, in città, qualche proiezione secondo cui ospitare l’Ema varrebbe da solo un milione di pernottamenti in città. Cose da non buttare.

 

Vale almeno due miliardi l’operazione Arxpo. Il bando per la scelta dei partner di Arexpo per lo sviluppo dell’area di Rho-Pero, presentato martedì e ieri a Londra e a Milano agli operatori internazionali. I vertici di Arexpo hanno incontrato i rappresentanti della London Legacy Development Corporation, società pubblica di proprietà del comune di Londra incaricata della progettazione e dello sviluppo del Queen Elizabeth Olympic Park che ha ospitato le Olimpiadi del 2012. I ruolo sono simili. La gara per il masterplan milanese prevede due fasi. La prima per la definizione proprio del masterplan dell’intera Area, pari a circa un milione di metri quadri e l’elaborazione di un business plan coerente. Poi ci sarà la fase attuativa. Domande per partecipare alla gara entro il 28 febbraio, 30 giorni per preparare la lista degli operatori ammessi, che poi avranno a disposizione 90 giorni per presentare la loro proposta progettuale ed economica. Per il presidente di Arexpo Giovanni Azzone, in estate si inizia a costruire.

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