Il calvario del commercialista Fabio Serini, assolto nel processo sullo stadio della Roma, pur non essendo mai stato accusato di reati relativi allo stadio. "Il tritacarne mediatico e le lungaggini giudiziarie hanno avuto conseguenze pesantissime"
“Sono stato assolto dopo un calvario lungo sei anni, che mi è costato sofferenze a livello famigliare, sociale e anche economico, con incarichi professionali persi per oltre mezzo milione di euro. In questi anni sono stato sbattuto su tutti i giornali, ma sulla mia assoluzione non è uscito neanche un trafiletto”. A parlare, intervistato dal Foglio, è Fabio Serini, commercialista originario di Suvereto (Livorno), esperto di risanamenti aziendali e professore universitario presso l’Università degli Studi di Napoli, tra i tredici imputati assolti nei giorni scorsi nel processo sullo stadio della Roma che doveva sorgere a Tor di Valle. Nove i condannati, fra cui i nomi noti di Marcello De Vito (ex presidente grillino dell’assemblea capitolina), il costruttore Luca Parnasi e l’avvocato Luca Lanzalone.
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