Enrico Costa (foto Ansa)

l'intervento

Costa (Azione) annuncia un'interrogazione a Nordio sulle accuse della procura di Firenze al Foglio

Enrico Costa

Il deputato Enrico Costa commenta l'iniziativa del procuratore Spiezia: "Il prestigio di un ufficio giudiziario non si misura in termini mediatici, ma soprattutto sugli esiti dell’attività". E annuncia: "Domanderò al ministro Nordio cosa pensa della richiesta di pratica a tutela"

Un procuratore della Repubblica si rivolge al Csm contro un giornale, sostenendo che “qui siamo andati oltre, alla delegittimazione, per questo ho formulato specifica richiesta al Csm per la tutela dell’ufficio, del suo prestigio ed indipendenza, e per la onorabilità dei colleghi”. E' un fatto piuttosto curioso.

 

Innanzitutto perché il Csm dovrebbe avere questioni ben più importanti da affrontare che passare il tempo dietro alle “pratiche a tutela”, strumenti di solidarietà domestica senza nessun rilevo pratico. Cosa dovrebbe fare di preciso il Csm? Bacchettare il direttore del Foglio ed il valido giornalista, attestando l’indipendenza dei magistrati coinvolti? 

 

Il prestigio di un ufficio giudiziario non si misura in termini mediatici (sul cui piano certamente la procura di Firenze eccelle decisamente) ma soprattutto sugli “esiti” dell’attività, analizzando come vanno a finire le roboanti inchieste avviate. E magari si, il Csm potrebbe occuparsene.

 

Sarebbe poi interessante conoscere dal procuratore di Firenze quale, a suo giudizio, sarebbe il rapporto virtuoso tra pm e giornali. Quello in cui i giornali prendono tutte le conclusioni della procura per oro colato? Quello in cui i giornali scrivono sotto dettatura? Quello in cui i giornali pubblicano centinaia di pagine di ordinanze di custodia cautelare? Quello in cui i giornalisti partecipano alle conferenze stampa delle procure senza fare domande? Quello in cui i giornali fanno titoloni sulle inchieste fungendo da strumenti di un sapiente marketing giudiziario?

 

Sarebbe interessante conoscere una risposta a tutto questo, così come sarebbe interessante conoscere l’opinione del ministro Nordio (non dei suoi uffici zeppi di magistrati fuori ruolo) su queste benedette “pratiche a tutela” che non hanno senso e dovrebbero essere abolite. Glielo domanderò in un’interrogazione.

 

Enrico Costa

deputato di Azione

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