giustizia

La Direzione antiterrorismo chiede la revoca del 41 bis per Cospito

Redazione

Si apre di nuovo una possibilità per l'annullamento del carcere duro nei confronti dell’anarchico condannato a 23 anni per strage contro lo stato. I giudici del tribunale di sorveglianza di Roma decideranno nei prossimi giorni

La Direzione nazionale antiterrorismo e antimafia (Dna) ha chiesto la revoca del regime di carcere duro (41 bis) per l’anarchico Alfredo Cospito, protagonista negli scorsi mesi di un lungo sciopero della fame proprio in protesta all’applicazione del 41 bis. La richiesta della Dna è arrivata nel corso dell’udienza davanti al tribunale di sorveglianza di Roma. La sentenza arriverà nei prossimi giorni, i giudici infatti si sono riservati la decisione.

 

Cospito, 57enne e leader del gruppo anarchico Fai-Fri, è in carcere in seguito alla condanna per aver sparato alle gambe, a Genova nel 2012, all'allora amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per aver collocato due ordigni esplosivi fuori dalla caserma della Scuola per carabinieri di Fossano (Cuneo), nel 2006. Solo il fatto che le bombe artigianali erano state mal congegnate evitò conseguenze e vittime.

 

Per i fatti di Fossano, lo scorso 26 giugno la corte d’appello di Torino ha rideterminato la pena nei confronti di Cospito a 23 anni di reclusione per strage politica, dopo che la Corte costituzionale aveva lasciato al giudice del dibattimento la discrezionalità di valutare il riconoscimento delle attenuanti del “fatto lieve”. Proprio la decisione della Corte costituzionale aveva indotto Cospito – recluso nel carcere di Sassari – ad abbandonare lo sciopero della fame.

 

A rendere noto il nulla osta di Dna e polizia alla revoca del 41 bis è stato l’avvocato Flavio Rossi Albertini, legale di Cospito, il quale ha anche sottolineato che per due volte il tribunale del riesame “ha escluso che le esternazioni del Cospito siano idonee a istigare, ovvero che le stesse rappresentino indicazioni idonee ad indirizzare i soggetti presenti all'esterno a determinarsi a specifiche condotte criminose, ritenendo al contrario che le medesime si sostanzino nella manifestazione del pensiero politico del suo autore”.

 

Cospito è stato applicato al regime detentivo speciale 41-bis nel maggio 2022, con un decreto ministeriale firmato dall’allora Guardasigilli (ed ex presidente della Corte costituzionale) Marta Cartabia. Il tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto in passato i ricorsi del legale di Cospito, sostenendo che l’anarchico è risultato “in grado di mantenere contatti con esponenti tuttora liberi dell’organizzazione eversiva di appartenenza”, comunicazioni che “producono l’effetto di contribuire a identificare obiettivi strategici e a stimolare azioni dirette di attacco alle istituzioni”.

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