Europa Ore 7

Germania: tanti vincitori dimezzati, perdono i partiti anti europei

Nelle elezioni legislative in Islanda, la grande coalizione regge; il 64 per cento degli elettori in Svizzera hanno detto "sì" al referendum sui matrimoni arcobaleno. In Francia i Républicains dicono addio alle primarie; la Russia dice di voler aiutare l'Ue sul gas e Johnson rivuole i lavoratori dell'Ue

David Carretta

Merkel rimarrà cancelliera per diverse settimane, se non mesi, ma limitatamente agli affari correnti, mentre Scholz ieri ha rivendicato il diritto di tentare per primo di formare il governo. La Commissione di Ursula von der Leyen non si è ancora espressa sui risultati delle elezioni tedesche: per l'Ue l'incertezza tedesca è una pessima notizia

Il partito socialdemocratico della Spd è arrivato in testa nelle elezioni legislative in Germania ma, in un panorama politico sempre più frammentato, non è detto che il suo candidato Olaf Scholz riuscirà a succedere ad Angela Merkel alla cancelleria. I risultati di ieri non offrono molte certezze, se non che gli elettori tedeschi sono incerti su chi affidare la guida del futuro governo. La Spd ha ottenuto circa il 26 per cento dei voti, riconquistando cinque punti rispetto a quattro anni fa, ma rimane ben al di sotto dei suoi livelli storici. L'Unione Cdu-Csu, con poco più del 24 per cento, ha ottenuto il peggior risultato dalla fine della seconda guerra mondiale, anche se è riuscita a recuperare nei sondaggi delle ultime settimane, riuscendo quasi ad affiancare la Spd. I Verdi hanno ottenuto il miglior risultato di sempre con circa il 14,5 per cento dei voti, ma ben al di sotto delle aspettative che si erano create all'inizio della campagna elettorale. I liberali della Fdp hanno confermato la loro progressione attorno all'11,5 per cento, ma senza superare il loro migliore risultato del 2009.

 

In un'elezione che ha tanti vincitori dimezzati, almeno ci sono due perdenti: i partiti anti europei. Alternativa per la Germania ha ottenuto circa il 10,5 per cento, ridimensionando in modo considerevole il suo elettorato. L'estrema sinistra della Linke ieri sera ballava sulla soglia del 5 per cento per entrare al Bundestag e non potrà essere usata dalla Spd come carta nei negoziati per la prossima coalizione. In questo senso, l'unico vero vincitore è l'Ue: le due forze anti sistema, che si oppongono al progetto comunitario, sono state bocciate dagli elettori. I tedeschi si sono stancati in fretta del populismo sovranista, che appena quattro anni fa sembrava sulla cresta dell'onda. L'estrema sinistra scompare lentamente dal panorama politico tedesco ed europeo. Sarà questa la vera eredità del centrismo di Angela Merkel? Intanto sul Foglio Giuliano Ferrara spiega che Merkel se ne va e ci lascia soli e un po' impauriti.

 

Ma cerchiamo di capire quali sono le poche certezze che offre il risultato di ieri. La prima è che Merkel rimarrà cancelliera per diverse settimane, se non mesi, ma limitatamente agli affari correnti. Ieri sera i principali partiti hanno promesso di concludere entro la fine dell'anno per permettere alla Germania di aver un governo a pien titolo durante la presidenza del G7. Tuttavia nel 2017 ci vollero sei mesi per formare la nuova maggioranza, con un cambio in corsa deciso da Merkel per i troppi capricci dei liberali della Fdp. La seconda certezza è che non ci sarà una coalizione rosso-verde-rosso. Il pessimo risultato della Linke e quello al di sotto delle aspettative dei Verdi, esclude la possibilità di una maggioranza tutta a sinistra. Questo ha delle conseguenze per le tattiche della Spd. Scholz ieri ha rivendicato il diritto di tentare per primo di formare il governo. Lui ha due opzioni: una "coalizione Semaforo" con i Verdi e i Liberali oppure una riedizione della Grosse Koalition ma con un cancelliere socialdemocratico.

 

Il candidato della Cdu-Csu, Armin Laschet, ha detto che farà "tutto quanto in nostro potere" per avere un governo a guida cristiano-democratica. Il che per Laschet significa avere una sola opzione: una "coalizione Jamaica" con verdi e liberali. Il leader della Fdp, Christian Lindner, preferisce la Jamaica. La candidata dei Verdi, Annalena Baerbock, preferisce il Semaforo. Ma Lindner sarà sensibile ai posti che gli verranno offerti (ministero delle Finanze?). Dentro i Verdi c'è un'ala che preferirebbe un'alleanza con la Cdu-Csu. “Non c'è un vincitore chiaro. Non c'è un chiaro cancelliere. Non c'è una chiara maggioranza. Non c'è una chiara prospettiva”, ci ha detto un diplomatico europeo. Nel frattempo, ieri sera, Fdp e Verdi hanno detto di volere concordare tra loro la strategia per affrontare i negoziati di coalizione da una posizione più forte.

 

Ufficialmente la Commissione di Ursula von der Leyen non si è ancora espressa sui risultati delle elezioni tedesche. Tradizionalmente dovrebbe aspettare la formazione del nuovo governo. Ma due suoi commissari hanno voluto comunque congratularsi con Scholz e la Spd. Il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, ha detto che quello dei socialdemocratici è un "forte risultato", che dimostra che "giustizia sociale, protezione del clima e trasformazione verde della nostra economia vanno di pari passo". Il commissario Paolo Gentiloni si è congratulato con Scholz per "una campagna elettorale di successo", auspicando "giusizia sociale, crescita sostenibile e transizione verde per un'Europa più forte".

 

Per l'Ue l'incertezza tedesca è una pessima notizia. Certo, Angela Merkel sarà ancora seduta attorno al tavolo di diversi Consigli europei. Ma la cancelliera avrà le mani legate, perché senza un governo con i pieni poteri – e il Bundestag che si esprime – la Germania non sarà in grado di prendere posizione sui principali dossier sull'agenda dei prossimi mesi. Ed è un'agenda particolarmente carica: revisione delle regole fiscali legate al Patto di stabilità; messa in opera del Green deal con il pacchetto “Fit for 55”; Digital Market Act e Digital Service Act; nuovo Patto su migrazione e asilo; autonomia strategica e rafforzamento della difesa europea; rapporti con gli Stati Uniti e con la Cina. L'agenda legislativa e politica dell'Ue sarà sospesa e appesa ai negoziati in corso a Berlino. Con un paradosso: non è escluso, anche se è improbabile, che alla fine si finisca di nuovo con una  Grosse Koalition tra Spd e Cdu-Csu, se Baerbock e Lindner useranno male il loro enorme potere negoziale.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 27 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

In Islanda la grande coalizione regge - Nelle elezioni legislative in Islanda, il governo di grande coalizione tra conservatori, progressisti e Sinistra-verde è riuscita a incrementare il numero di seggi, nonostante i sondaggi della vigilia avessero messo in dubbio la sua capacità di mantenere la maggioranza. Merito del Partito progressista, che ha conquistato cinque seggi in più rispetto al 2017, compensando la caduta del movimento "Sinistra-verde" della premier Katrin Jakobsdottir. Il Partito Indipendenza è rimasto la prima formazione del Parlamento, mentre il movimento Sinistra-vede ha perso tre seggi. Il leader del Partito Indipendenza, Bjarni Benediktsson, ha detto di essere ottimista sul proseguimento della grande coalizione a tre e ha annunciato che non chiederà di guidare il prossimo governo. Ma non è detto che Jakobsdottir sarà confermata alla testa del governo.

 

In Svizzera vince il referendum sul matrimonio arcobaleno - Il 64 per cento degli elettori svizzeri e tutti i cantoni della Confederazione elvetica ieri hanno detto "sì" nel referendum sul "Martimonio civile per tutti" che apre la strada al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il risultato supera ampiamente quello previsto dai sondaggi, che attribuivano ai "sì" il 55 per cento delle intenzioni di voto. "E' un giorno di festa", ha detto Deborah Haenni, esponente del collettivo Libero che ha fatto campagna per il “sì”: la Svizzera "si mette al pari con gli altri paesi europei a livello di questa apertura". Effettivamente nell'Europa Occidentale l'Italia è rimasto l'unico paese a non prevedere il matrimonio tra persone dello stesso sesso. I Paesi Bassi erano stati i primi nel 2001, seguiti da tutti gli altri tra cui la Francia nel 2013 e la Germania nel 2017. In un altro referendum, ieri gli svizzeri hanno rigettato la proposta di aumentare la tassa sui redditi del capitale.

 

In Francia i Républicains dicono addio alle primarie - Il partito dei Républicains ha deciso di designare il suo candidato alle elezioni presidenziali del 2022 con un voto dei soli iscritti, ha annunciato sabato il presidente Christian Jacob. Fine delle primarie aperte anche ai simpatizzanti. La procedura prevede due turni e si concluderà il 4 dicembre. "E' una buona notizia. Permette che il dibattito sia chiuso il 4 dicembre", ha detto Jacob. Per il momento hanno formalizzato la loro candidatura Valérie Pécresse, Michel Barnier, Eric Ciotti e Philippe Juvin. Xavier Betrand, che aveva escluso di partecipare a primarie, dovrebbe entrare nella corsa interna. Tra le modifiche dello statuto introdotte dai Républicains con un voto online, c'è anche la possibilità di cambiare in corsa il candidato prescelto. L'esperienza di François Fillon nel 2017 - vincitore alla primarie contro Nicolas Sarkozy e poi colpito da uno scandalo durante la campagna presidenziale - è servita da lezione.

 

La Russia dice di voler aiutare l'Ue sul gas - Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ieri ha detto che il gigante dell'energia Gazprom è pronto ad aumentare le sue forniture di gas all'Europa, nel momento in cui l'aumento dei prezzi dell'energia stanno provocando serie tensioni politiche dentro l'Ue. "E' possibile avere più gas da Gazprom e pomparlo? E' possibile. Gazprom è pronta", ha detto Peskov. Reuters ha i dettagli delle dichiarazioni del Cremlino. Resta da capire se Mosca voglia forzare la messa in funzione di Nord Stream 2. L'8 settembre Gazprom ha detto di voler far partire il gasdotto il primo ottobre, ma serve più tempo per ottenere l'omologazione su cui la Commissione potrebbe obiettare. Sul Financial Times, Martin Sandbu spiega che la crisi dei prezzi dell'energia è il momento della verità per le ambizioni verdi dell'Ue.

 

BoJo rivuole i lavoratori dell'Ue - Le code alle stazioni di benzina nel Regno Unito hanno costretto il governo di Boris Johnson a una retromarcia sulla politica migratoria nei confronti dei lavoratori europei. Uno degli effetti della Brexit è stata la partenza dal Regno Unito di decine di migliaia di camionisti e altri lavoratori di settori come l'industria alimentare. Il risultato è una serie di penurie che hanno toccato catene di fast food, supermercati e pompe di carburante. Sabato il governo ha annunciato 5 mila visti di breve periodo per autisti di camion e altri 5.500 visti per i lavoratori nel settore del pollame. L'obiettivo è salvare il Natale. Ma pochi scommettono che le misure annunciate possano funzionare, dato che anche l'Ue ha problemi di penuria di manodopera. "Questo annuncio equivale a gettare un bicchiere d'acqua su un incendio", ha detto il presidente delle Camere di commercio britanniche, Ruby McGregor-Smith. I giornali britannici hanno iniziato a parlare di un "inverno dello scontento". Il riferimento è alla crisi del 1978-79 che alla fine portò alla caduta del governo laburista e a un cambio di regime con l'arrivo a Downing Street di Margaret Thatcher.

 


Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 27 settembre

– Commissione: visita della presidente von der Leyen in Romania per il via libera al piano nazionale di ripresa e resilienza

– Commissione: dialogo di alto livello su ambiente e clima del vicepresidente Timmermans con il vicepremier cinese, Han Zheng

– Parlamento europeo: audizione alla commissione Economica della presidente della Bce, Christine Lagarde

– Parlamento europeo: audizione alla commissione Ambiente del direttore esecutivo dell'Agenzia energia internazionale, Tarih Birol

– Parlamento europeo: dibattito alle commissioni Esteri e Sviluppo e alla sottocommissione dei diritti umani sulle candidature per il Premio Sakharov 2021

– Banca centrale europea: discorso di Fabio Panetta sulle nuove infrastrutture di pagamento in un webinar organizzato da Banca d'Italia

– Eurostat: dati sull'occupazione nello sport nel 2020

 

Martedì 28 settembre

– Consiglio competitività (sessione ricerca)

– Commissione: visita della presidente von der Leyen in Albania e in Macedonia del nord

– Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla Conferenza interparlamentare su Stabilità, coordinamento e governance economica nell'Ue; riceve il vicepresidente di Confindustria, Aurelio Regina; interviste all'evento SMA EnterPrize organizzato da Assicurazioni Generali

– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell tiene il dialogo strategico con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Banca centrale europea: discorso della presidente Lagarde al forum della Bce "Oltre la pandemia: il futuro della politica monetaria"

– Corte dei conti dell'Ue: relazione speciale sull'impatto della politica agricola dell’UE sull'utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse idriche

 

Mercoledì 29 settembre

– Consiglio competitività (sessione mercato interno e industria)

– Commissione: visita della presidente von der Leyen in Kosovo, Montenegro e Serbia

– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

– Commissione: i vicepresidenti Vestager e Dombrovskis partecipano alla prima riunione del Consiglio commercio e tecnologia Ue-Usa a Pittsburgh negli Stati Uniti

– Commissione: il commissario Gentiloni partecipa all'evento "Obiettivo net zero-la transizione possibile" organizzato da McKinsey & Company e a una conferenza sulle conseguenze dell'evasione e elusione fiscale organizzato dal Joint Research Center

– Consiglio: riunione del Coreper

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sul trattamento dei dati personali da parte di Europol; sentenza sul ricorso presentato dal Fronte Polisario contro l'accordo di associazione tra Ue e Marocco e l'applicabilità al Sahara occidentale

– Eurostat: dati sulle scorto di emergenza di petrolio nel secondo trimestre del 2021; dati sulle cause di morte nel 2018; dati sulle malattie cardiovascolari nel 2019

 

Giovedì 30 settembre

– Commissione: visita della presidente von der Leyen in Bosnia e Herzegovina

– Commissione: il vicepresidente Timmermans partecipa al pre-COP26 a Milano

– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell in visita nella regione del Golfo (fino al 3 ottobre)

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Corte dei conti dell'Ue: relazione speciale sul sostegno di Europol nella lotta contro il traffico dei migranti

– Eurostat: dati sulla disoccupazione in agosto; indicatori sulla qualità della vita e l'ambiente naturale

 

Venerdì 1 ottobre

– Commissione: il vicepresidente Timmermans partecipa al pre-COP26 a Milano

– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell in visita nella regione del Golfo (fino al 3 ottobre)

– Consiglio: riunione del Coreper

– Eurostat: stima flash sull'inflazione nell'area euro a settembre; dati sull'invecchiamento della popolazione in Europa; prezzi alla produzione dei servizi nel secondo trimestre del 2021; dati sui permessi di costruzione nel secondo trimestre del 2021; dati sulla produzione e il commercio di caffè nel 2020

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