Europa Ore 7

Biden apre le frontiere all'Ue che esita sull'Aukus

Borrell critica le elezioni russe, mentre al voto in Germania mancano cinque giorni. In Francia litigano gli Ecolò

David Carretta

La Commissione europea e l'amministrazione Usa ieri hanno trovato un accordo per la riapertura delle frontiere ai viaggiatori europei e americani completamente vaccinati. Intanto l'Ue si prepara alla rottura con Londra sul Protocollo irlandese. Gentiloni non è riuscito a convincere l'Irlanda sulla tassazione globale e ha annunciato una ripresa migliore del previsto

Mentre la Francia ribolliva di rabbia per la partnership Aukus, la Commissione europea e l'Amministrazione di Joe Biden ieri hanno trovato un accordo per la riapertura delle frontiere ai viaggiatori europei e americani completamente vaccinati. “Accolgo con favore la fine del divieto di viaggio per i cittadini dell'Ue completamente vaccinati”, ha detto il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, dopo un incontro con il coordinatore americano per il Covid, Jeff Zienst. Secondo Breton, è “una decisione logica dato il successo della nostra campagna di vaccinazione”. Il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, ha spiegato che è “una decisione saggia e attesa da tempo” perché “la mobilità non può essere riservata solo all'elite”. Le frontiere degli Stati Uniti si riapriranno a novembre. La decisione dell'Amministrazione Biden toglie dal tavolo uno dei contenziosi nelle relazioni transatlantiche degli ultimi mesi, proprio nel momento in cui l'Ue si trova a dover gestire la reazione della Francia all'Aukus.


“Uno dei nostri stati membri è stato trattato in un modo che non è accettabile”, ha detto ieri la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in un'intervista alla Cnn nella prima reazione ufficiale delle istituzioni comunitarie all'Aukus. Ma la frase successiva è indicativa dell'esercizio di equilibrismo in atto nell'Ue. “Vogliamo sapere cosa è accaduto e perché. Si deve chiarire questo prima di continuare con il business as usual”, ha detto von der Leyen. In realtà, come spieghiamo sul Foglio, l'Ue non ha intenzione di seguire Emmanuel Macron sulla strada della rottura transatlantica e di un eventuale riavvicinamento alla Cina. A Bruxelles c'è preoccupazione che la rabbia francese venga trasformata in “un problema europeo”.
 


Perché problema europeo? Il ministro francese per gli Affari europei, Clément Beaune, ha minacciato di far saltare i negoziati su un accordo di libero scambio con l'Australia. Il portavoce di von der Leyen ha risposto che è la Commissione a “pilotare i negoziati”, ma non è escluso un rinvio del prossimo round di trattative con l'Australia previsto per ottobre. Inoltre, la Francia potrebbe sabotare l'inaugurazione del Trade and Technology Council (Consiglio Commercio e Tecnologia) il 29 settembre a Pittsburgh in Pennsylvania. Questo nuovo organismo, istituito nel vertice Ue-Usa di giugno, dovrebbe favorire la cooperazione transatlantica per fissare standard comuni e globali su regole commerciali, controllo degli investimenti, catena di approvvigionamento, piattaforme, dati, intelligenza artificiale e cyber-sicurezza.

 

A margine dell'Assemblea generale dell'Onu ieri è stato tutto un gran parlare della reazione francese all'Aukus. La Francia è la Francia e l'Ue non poteva restare silenziosa. Oltre a von der Leyen, si è espresso anche il presidente del Consiglio europeo: "mancanza di lealtà" da parte degli Stati Uniti, ha detto Charles Michel. A New York si sono riuniti anche i ministri degli Esteri dell'Ue come da tradizione. L'Aukus è stato inserito all'ordine del giorno. L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ha incontrato il ministro australiano degli Esteri, Marise Payne. Il resoconto della discussione è indicativo. Borrell ha espresso il suo disappunto per il fatto che l'Aukus "esclude partner europei che hanno una forte presenza nel Pacifico. Le attuali sfide alla stabilità della regione richiedono più cooperazione e coordinamento tra partner che la pensano allo stesso modo". Borrell e Payne hanno concordato di rimanere in contatto per "lavorare per superare le sfide create dai recenti eventi". Nel frattempo, a Berlino, Germania e Australia hanno firmato una lettera di intenti per una partnership militare nello spazio. E il Regno Unito? Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che l'Aukus è la prima vittoria della sua Global Britain e pazienza per i francesi.

 

Diversi diplomatici ci hanno detto di sperare che le cose tornino alla normalità una volta che “la polvere si sarà depositata”. In realtà in questo momento manca un altro attore fondamentale per indirizzare l'Ue nella disputa su Aukus: la Germania che è tutta concentrata in campagna elettorale. Nel dibattito di domenica sera, il socialdemocratico Olaf Scholz, il cristiano-democratico Armin Laschet e la verde Annalena Baerbock non hanno praticamente parlato di Europa o Cina. Eppure il prossimo governo a Berlino dovrà decidere cosa fare sull'autonomia strategica e la difesa dell'Ue. Come ci ha detto un diplomatico, dopo il ritiro dall'Afghanistan deciso senza consultare i partner europei, l'Aukus conferma che Biden segue l'approccio “America First” del predecessore, Donald Trump. “La priorità degli Stati Uniti è la Cina. Ma è per questo che fare progressi sulla difesa europea e l'autonomia strategica diventa un obbligo”, ha spiegato il diplomatico. Lo sforzo dovrà essere fatto soprattutto dalla Germania, che finora è stata il grande freno all'autonomia strategica.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 21 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

David Sassoli ricoverato per polmonite - Mercoledì 15 settembre il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è stato ricoverato all'Hôpital Civil di Strasburgo, ha annunciato ieri il suo portavoce Roberto Cuillo. “Dopo i necessari accertamenti è stata diagnosticata una polmonite, immediatamente trattata con le terapie del caso. Le sue condizioni sono buone”, ha detto il portavoce di Sassoli, confermandoci che è ancora ricoverato. Il presidente del Parlamento è risultato negativo ai test sul Covid-19. Su Twitter ieri si sono moltiplicati gli auguri di pronta guarigione: dal capogruppo del Ppe, Manfred Weber, al primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez . “Rimettiti presto, caro David!”, ha scritto il ministro francese per gli Affari europei, Clément Beaune. Anche questa newsletter si associa.

 

Borrell critica le elezioni russe - L'Unione europea non ha voluto riconoscere come libere e corrette le elezioni in Russia a causa di “una repressione accresciuta su politici dell'opposizione, organizzazioni della società civile, media indipendenti, così come giornalisti”. Secondo una dichiarazione dell'Alto rappresentante, Josep Borrell, a nome dell'Ue, questo ha limitato “la scelta per gli elettori russi e la loro capacità di ottenere informazioni complete e accurate sui candidati”. L'Ue ha reiterato le sue “profonde preoccupazioni” per lo spazio sempre più limitato per “l'opposizione, la società civile e le voci indipendenti in Russia. L'Ue chiede alla leadership russa di invertire questi sviluppi negativi”. Sul Foglio Anna Zafesova spiega che cosa vuole fare Putin dopo il voto.

 

Meno cinque giorni alle elezioni in Germania - Mancano cinque giorni alle elezioni in Germania e un nuovo sondaggio Insa uscito ieri dice che il vantaggio della Spd di Olaf Scholz sull'Unione Cdu-Csu di Armin Laschet si è ridotto a tre punti. La ricerca per la Bild dà la Spd al 25 per cento, la Cdu-Csu al 22 per cento, i Verdi al 15 per cento, i liberali della Fdp al 12 per cento, Alternativa per la Germania all'11 per cento e la Linke al 6,5 per cento. Un altro sondaggio di Insa uscito domenica dava la Spd al 26 per cento, in vantaggio di cinque punti sul blocco Cdu-Csu. Nel frattempo a Berlino tutti parlano di potenziali coalizioni. Sul Foglio Luciana Grosso spiega che Spd e Verdi flirtano come innamorati, ma il vero problema è chi fa il terzo.

 

Le primarie in Francia dei Verdi litigiosi - Domenica il primo turno delle elezioni primarie dei Verdi per scegliere il loro candidato alle presidenziali si è concluso con due vincitori che più diversi non si può: l'eurodeputato (moderato) Yannick Jadot e l'ecofemministra (radicale) Sandrine Rousseau hanno ottenuto rispettivamente il 27,70 per cento e il 25,14 per cento dei voti. Il tasso di partecipazione sui 122 mila iscritti è stato impressionante (86 per cento), anche se gran parte non erano iscritti. Il secondo turno si terrà dal 25 al 28 settembre. In teoria i sondaggi dicono che una maggioranza dei francesi - il 55 per cento secondo una ricerca Odoxa e Backbone Consulting per il Figaro - hanno una buona opinione dei Verdi. Ma, come spiega sul Foglio Mauro Zanon, la litigiosità interna degli écolos francesi sta sfaldando l'onda verde.

 


L'Ue si prepara alla rottura con Londra sul Protocollo irlandese - I ministri degli Affari europei oggi discuteranno della reazione dell'Ue alla possibile decisione del governo di Boris Johnson di sospendere unilateralmente il Protocollo irlandese dell'accordo Brexit. L'articolo 16 del Protocollo prevede questa possibilità come misura di salvaguardia in caso di “gravi difficoltà economiche, sociali o ambientali”. Il ministro britannico per la Brexit, David Frost, ha più volte minacciato di attivare l'articolo 16. “L'Ue non rinegozierà il Protocollo”, ci ha detto una fonte dell'Ue in vista della riunione del Consiglio Affari generali di oggi. L'attenzione dei ministri sarà su come “trovare soluzioni pratiche e di lungo periodo in modo flessibile” per facilitare la vita di imprese e cittadini dell'Irlanda del nord, ma senza mettere in discussione l'integrità del mercato interno. Ma la Brexit ha insegnato all'Ue che è meglio prepararsi al peggio.

 

Una multa da 500 mila euro al giorno alla Polonia - La Corte di giustizia dell'Ue ha condannato la Polonia a pagare una penalità giornaliera di 500 mila euro per non aver cessato le attività di estrazione della lignite nella miniera di Turów. Il caso era stato sollevato dalla Repubblica ceca per i danni ambientali subiti a causa della miniera. Il governo di Varsavia aveva cercato di negoziare un'intesa bilaterale, ma invano. Secondo i giudici di Lussemburgo, la multa appare necessaria per rafforzare l'efficacia delle misure provvisorie ordinate dalla stessa Corte Ue nell'ordinanza del 21 maggio 2021 per imporre la fine delle attività di estrazione e per dissuadere la Polonia dal ritardare l'ottemperanza all'ordine di cessare l'estrazione della lignite. La multa "è sproporzionata alla situazione e non è giustificata dai fatti", ha risposto il governo polacco, rifiutandosi di fermare l'estrazione. La decisione della Corte di giustizia arriva in una settimana cruciale nel braccio di ferro tra l'Ue e Varsavia. Domani la Corte costituzionale polacco dovrebbe decidere sulla primazia del diritto Ue su quello polacco, in una sentenza che è stata più volte rinviata e che potrebbe compromettere i rapporti con Bruxelles.

 

Gentiloni non convince l'Irlanda sulla tassazione globale - Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ieri non è riuscito a convincere il ministro irlandese delle Finanze, Paschal Donohoe, ad aderire all'accordo all'Ocse sulla tassazione delle multinazionali. L'Irlanda rimane contraria a fissare un'aliquota minima di almeno il 12,5 per cento. “Non siamo nell'accordo. Siamo nel processo. Rimango impegnato a vedere se il processo può portare a un risultato a cui l'Irlanda possa aderire”, ha spiegato Donohoe durante una conferenza stampa a Dublino insieme a Gentiloni: “Dove siamo al momento, l'Irlanda non dentro l'accordo, è una posizione che potrebbe continuare”. Secondo il ministro irlandese, la posta in gioco è “la capacità della nostra economia di crescere, creare posti di lavoro e continuare a essere competitiva”. Gentiloni si è detto comunque ottimista. “Sono fiducioso che possiamo raggiungerlo. Dobbiamo avere tutti gli stati membri a bordo, anche se per il momento non è così”.

 

Gentiloni annuncia una ripresa migliore del previsto – Il commissario Gentiloni ha usato la sua visita a Dublino per annunciare una ripresa migliore del previsto. “In Europa e in Irlanda abbiamo avuto un trimestre molto positivo e, con i dati preliminari a alta frequenza che vediamo, ci aspettiamo un livello di crescita più alta di quello stimato alcuni mesi fa, che era 4,8 per cento per l'area euro”, ha detto Gentiloni nella conferenza stampa con Donohoe. Gentiloni ha affrontato anche il tema “cruciale” delle regole del Patto di stabilità e crescita. “Sappiamo che questa è sempre stata una questione controversa nella nostra Unione. Penso che dobbiamo fare uno sforzo per guardare a questa discussione con un'attitudine orientata al futuro”. Secondo Gentiloni, non si deve “riaprire il capitolo della vecchia discussione sulle regole del Patto”, ma guardare alle nuove sfide”. Quali? “La sfida del mondo economico post pandemia”, ha detto Gentiloni. Tradotto: l'esplosione del debito pubblico in diversi stati membri. E “la sfida della transizione climatica e digitale”. Tradotto: gli enormi investimenti che saranno necessari per il Green deal e la digitalizzazione. Per Gentiloni, la discussione deve concentrarsi sul “tipo di regole di cui abbiamo bisogno per affrontare queste sfide”.
 

La Corte dei conti critica la Commissione sulla tassonomia - La transizione verso un'economia a zero emissioni nette richiederà ingenti investimenti pubblici e privati, ma l’Ue non fa abbastanza per dirigere i fondi disponibili verso attività sostenibili. E' questa la conclusione di una relazione speciale della Corte dei conti europea, che raccomanda una maggiore coerenza negli interventi dell'Ue nel settore climatico. Anche se la Commissione ha focalizzato la propria azione su una maggiore trasparenza del mercato, la Corte critica la mancanza di misure di accompagnamento per fronteggiare i costi ambientali e sociali delle attività economiche non sostenibili. Secondo la relazione, la Commissione dovrebbe applicare criteri coerenti per determinare la sostenibilità degli investimenti finanziati dal bilancio dell'Ue ed effettuare interventi più mirati per creare opportunità di investimento sostenibile. I giudici contabili dell'Ue sottolineano la necessità di completare il sistema comune di classificazione delle attività sostenibili (la tassonomia) sulla base di criteri scientifici e raccomandano misure aggiuntive per fare in modo che i prezzi delle emissioni di gas a effetto serra ne rispecchino meglio il costo ambientale.

 

L'Ue campione del mondo di export di prodotti chimici - Negli ultimi dieci anni il surplus commerciale dell'Ue per i prodotti chimici è aumentato da 88 miliardi nel 2010 a 178 miliardi nel 2020, con una crescita annuale del 7 per cento, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Lo scorso anno il valore dei prodotti chimici importati dall'Ue ammontava a 233 miliardi di euro contro 411 miliardi per quelli esportati. I principali esportatori verso paesi extra-Ue nel 2020 sono stati Germania (105 miliardi di euro), Irlanda (55 miliardi), Belgio (51 miliardi) e Francia (45 miliardi). Le principali destinazioni sono state Svizzera (51 miliardi di euro), Stati Uniti (50 miliardi), Regno Unito (33 miliardi) e Cina (21 miliardi).


 

Accade oggi in Europa

– Consiglio Affari Generali

– Consiglio europeo: il presidente Michel a New York per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite

– Commissione: la presidente von der Leyen per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite

– Parlamento europeo: una delegazione della commissione Esteri in visita in Danimarca, Groenlandia e Islanda (fino al 24 settembre)

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Eurostat: dati sull'istruzione secondaria superiore nelle regioni dell'Ue nel 2020

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