Europa Ore 7

I frugali rialzano la testa (ma negoziano) sul Patto

Draghi e Michel non trovano la quadra sui migranti, la Cdu nel panico e la guerra dei migranti sulla Manica. Dopo la Brexit, la Barniexit. E l'Ema si prepara ad autorizzare il richiamo oltre a valutare nuovi vaccini e terapie contro il Covid

David Carretta

Oggi è la volta del documento sottoscritto dai ministri delle Finanze di otto paesi fautori del rigore sui conti pubblici, che è stato redatto su iniziativa dell'Austria e a cui hanno aderito Danimarca, Finlandia, Lettonia, Paesi Bassi, Repubblica ceca, Slovacchia e Svezia. Il messaggio: ridurre il debito deve restare un obiettivo comune. Ma gli otto sembrano accettare (e perfino sostenere) il principio di una revisione delle regole

Nelle riunioni di Eurogruppo e Ecofin di oggi e domani a Brdo i falchi dell'austerità rialzeranno la testa presentato un non-paper per sostenere la necessità di consolidare i conti pubblici e riprendere il percorso di riduzione del debito. Anche se non è formalmente all'ordine del giorno, e malgrado l'incertezza legata alle elezioni legislative in Germania, la discussione sul Patto di stabilità e crescita sta entrando nel vivo. La Commissione dovrebbe presentare la sua proposta di revisione del quadro di regole fiscali subito dopo il voto tedesco. “A fine mese o il prossimo”, dicono a Bruxelles. Ieri vi abbiamo illustrato il rapporto del think tank Bruegel che preconizza una “Golden rule” sugli investimenti verdi, attorno a cui si dovrebbero coalizzare paesi come Italia, Francia e Spagna. Oggi è la volta del documento sottoscritto dai ministri delle Finanze di otto paesi fautori del rigore sui conti pubblici, che è stato redatto su iniziativa dell'Austria e a cui hanno aderito Danimarca, Finlandia, Lettonia, Paesi Bassi, Repubblica ceca, Slovacchia e Svezia. Il messaggio: ridurre il debito deve restare un obiettivo comune. Ma gli otto sembrano accettare (e perfino sostenere) il principio di una revisione delle regole.

 

Il documento degli otto frugali verrà reso pubblico solo questa mattina. Noi ce lo siamo fatti raccontare dalle nostre fonti. La richiesta degli otto ministri delle Finanze è di “restare all'interno dei trattati” e di perseguire politiche per “avere finanze pubbliche sane e stabilità”, ci ha detto una fonte di uno degli otto paesi. La riduzione del debito è un elemento centrale del documento. E' un segnale diretto a chi - come la Francia - vuole semplicemente cancellare la norma introdotta con il Six Pack e il Two Pack che richiede di tagliare di un ventesimo l'anno la quota di debito superiore al 60 per cento del Pil. Ma il documento non esclude delle modifiche al Patto di stabilità e crescita e ai regolamenti che lo accompagnano. “Siamo aperti a discussioni costruttive”, ci ha spiegato la fonte. Gli otto chiedono regole “semplificate”, ha aggiunto un'altra fonte. Il documento sembrerebbe soprattutto un modo per fare melina. I negoziati non cominceranno prima dell'autunno. Le vere trattative non inizieranno prima della formazione del prossimo governo in Germania. Un accordo non arriverà “prima della fine del prossimo anno”, ci ha hanno spiegato. Come dice spesso il primo ministro olandese, Mark Rutte, “la qualità conta più della velocità”. Per i pessimisti, i falchi dell'austerità sono tornati. Per gli ottimisti, è una mezza apertura da parte di chi si era sempre rifiutato di riaprire il cantiere del Patto.

 

Se c'è una cosa di cui Eurogruppo ed Ecofin non parleranno è il Recovery fund. I ministri delle Finanze non vogliono intromettersi nella disputa tra la Commissione, da un lato, e Polonia e Ungheria, dall'altro, sullo stato di diritto. Il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, ha detto al Financial Times che non ci saranno esborsi dal Recovery fund alla Polonia senza una riforma che garantisca l'indipendenza della giustizia e la primazia del diritto dell'Ue. Il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha lanciato un duro attacco contro la Commissione per aver chiesto alla Corte di giustizia dell'Ue una multa contro la Polonia e aver sospeso il via libera al piano nazionale di ripresa e resilienza di Varsavia (oltre che di Budapest). “Sosteniamo fermamente la posizione della Polonia, Bruxelles sta abusando del suo potere e minaccia l'unità dell'Europa con la sua offensiva contro la Polonia”, ha detto Orbán, durante un incontro a Varsavia con il presidente polacco Andrzej Duda. Il premier ungherese ha definito “oltraggiosa e del tutto inaccettabile” la multa chiesta dalla Commissione.

 

Nel frattempo è stata la Banca centrale europea a prendere una decisione. Ieri Christine Lagarde ha annunciato che la Bce comprerà meno titoli nell'ambito del Pepp, il programma di acquisto anti pandemico. “The Lady is not for tapering”, ha detto Lagarde richiamando alla memoria Margaret Thatcher e spiegando che l'obiettivo è “ricalibrare” il Pepp e non di ridurre il ritmo degli acquisti. Le stime di crescita e di inflazione della Bce sono state riviste al rialzo. L'unanimità del Consiglio dei governatori della Bce è stata trovata non sul tapering, ma su un mini-tapering. La comunicazione di Lagarde è stata particolarmente efficace. Non solo i mercati non si sono spaventati, ma lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si è leggermente ridotto.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 10 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Draghi e Michel non trovano la quadra sui migranti - Afghanistan, possibile discussione al G20, lotta alla pandemia da Covid e gestione dei flussi migratori sono stati i temi al centro dei colloqui ieri tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo una nota di Palazzo Chigi. Da quanto ci ha riferito una fonte dell'Ue, Draghi e Michel hanno parlato a lungo delle questioni di sicurezza legate all'Afghanistan, in particolare della forte possibilità che il paese diventi un focolaio di terrorismo. L'altro tema principale sono stati i flussi migratori, non dall'Afghanistan, ma dal Mediterraneo. L'Italia vuole che rimanga nell'agenda del Consiglio europeo. Ma Michel dubita che, viste le divisioni tra i Ventisette, si possa arrivare a risultati concreti.

 

Gli italiani un po' più europeisti (secondo un Eurobarometro) - Dopo alcuni anni di sondaggi in cui piazzava l'Italia tra i paesi più scettici e critici dell'Ue, un Eurobarometro in uscita oggi segna un netto cambio di tendenza. Merito del Recovery fund? Del governo Draghi? Della campagna di vaccinazione? Indipendentemente dalla ragione, la ricerca (commissionata dal Parlamento europeo in vista del discorso sullo Stato dell'Unione di Ursula von der Leyen la prossima settimana) dice che il 53 per cento degli italiani ha un'immagine positiva dell'Italia, il 26 per cento è neutrale e solo il 21 per cento ha un'immagine negativa. L'Italia è il paese in cui più intervistati (il 25 per cento) hanno detto che l'immagine dell'Ue è migliorata nell'ultimo anno. Il 51 per cento degli italiani dice di essere soddisfatto della solidarietà tra stati membri dell'Ue nel combattere la pandemia e il 50 per cento è soddisfatto di come l'Ue ha gestito la strategia di vaccinazione. Gli italiani sono tra i più forti sostenitori dei vaccini: il 76 per cento dice che è un dovere civico vaccinarsi. Infine, il 69 per cento degli italiani ritiene che il Recovery fund aiuterà l'Italia a essere meglio preparata per le sfide future.

 

La Cdu nel panico, il ministero delle Finanze di Scholz perquisito - A sedici giorni dalle elezioni legislative in Germania, la Cdu sembra cedere al panico di fronte alla sua caduta libera nei sondaggi e al vantaggio accumulato dalla Spd di Olaf Scholz. Il segretario generale della Cdu, Paul Ziemiak, ha detto che in caso di vittoria di Scholz l'Europa potrebbe crollare. "Nel loro manifesto elettorale, i socialdemocratici vogliono un un'unione del debito e dei trasferimenti in Europa", ha detto Ziemiak al sito t-online, lasciando intendere che sarebbero i tedeschi a pagare. La capogruppo della Spd al Bundestag, Carsten Schneider, ha riposto che l'intervista è dettata "dal panico". Nel frattempo, però, è arrivata una brutta notizia anche per Scholz. Gli uffici dei ministeri delle Finanze e della Giustizia a Berlino sono stati perquisiti dalla polizia nell'ambito di un'inchiesta legata ai mancati controlli anti-riciclaggio nel settore bancario. A proposito di Germania, sul Foglio Paola Peduzzi spiega il femminismo di Angela Merkel.

 

La luna di miele transatlantica è finita - La Commissione europea e l'Amministrazione Biden ieri hanno annunciato la prima riunione del Consiglio Commercio e Tecnologia, attorno al quale dovrebbe essere rilanciata la cooperazione transatlantica dopo i tormentati quattro anni di Donald Trump. L'incontro inaugurale, che si terrà il 29 settembre a Pittsburgh, "segna il nostro impegno comune per espandere e approfondire commercio e investimenti transatlantici e per aggiornare le regole per l'economia del 21o secolo” sulla base dei “nostri valori democratici condivisi", hanno detto Ue e Usa in una nota. Problema: come spieghiamo sul Foglio, la decisione di Biden di ritirarsi precipitosamente dall'Afghanistan senza ascoltare le richieste dei partner europei ha messo fine alla luna di miele con la nuova Amministrazione. Il riavvicinamento sarà molto più complicato del previsto.

 

Dopo i pesci di Jersey, la guerra dei migranti sulla Manica - Il ministro francese dell'Interno, Gérald Darmanin, ha accusato il Regno Unito di “ricatto”, dopo che il governo di Boris Johnson ha minacciato di respingere i migranti che attraversano la Manica via mare. “La Francia non accetterà alcuna pratica contraria al diritto del mare, né alcun ricatto finanziario”, ha scritto Darmanin. Dopo il conflitto sui pescherecci nell'isola di Jersey post Brexit, sta per iniziare la guerra anglo-francese sui migranti? Secondo Darmanin, “l'amicizia tra i nostri due paesi merita meglio che posture che nuocciono alla cooperazione”. Circa 13.500 migranti sono sbarcati nel Regno Unito dall'inizio dell'anno attraversando la Manica, in netto aumento rispetto al 2020. Il ministro britannico dell'Interno, Priti Patel, sta studiando la possibilità di usare i respingimenti, in particolare utilizzando la "Border Force" di ridirigere le imbarcazioni di migranti nella Manica verso le acque francesi. La Commissione europea ha detto di aspettarsi che il Regno Unito rispetti il diritto internazionale, compreso il divieto di respingimenti.

 

Non c'è pace per il Protocollo sull'Irlanda del nord - Il Partito democratico unionista (Dup) ha minacciato di far cadere il governo e l'assemblea di Belfast, provocando elezioni anticipate in Irlanda del nord, se non saranno accettate le sue condizioni sul Protocollo irlandese dell'accordo Brexit. Il leader del Dup, Jeffrey Donaldson, ha detto che i ministri del Dup vogliono impedire "controlli addizionali" sulle merci che transitano dalla Gran Bretagna all'Irlanda del nord e impedire che l'Assemblea approvi leggi per allinearsi alle regolamentazioni dell'Ue. "Se la scelta alla fine è tra rimanere in carica o applicare il protocollo nella sua attuale forma, allora la sola opzione per qualsiasi ministro unionista sarebbe di smettere di detenere l'incarico", ha detto Jeffrey Donaldson. Le dimissioni del primo ministro unionista, Paul Givan, provocherebbe la rimozione automatica anche della vice-premier del Sinn Féin, Michelle O'Neill. Senza un accordo entro sette giorni, poi, si aprirebbero le porte a nuove elezioni legislative. Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, ieri era in Irlanda del nord per rassicurare sull'intenzione dell'Ue di trovare soluzioni pragmatiche senza rinegoziare il Protocollo.

 

Dopo la Brexit è ora della Barniexit - L'ex negoziatore dell'Unione europea per la Brexit, Michel Barnier, aspira a diventare il candidato presidenziale del partito gollista dei Républicains in vista delle elezioni della primavera in Francia. Da lui, che è stato due volte commissario europeo oltre che ministro degli Esteri e dell'Agricoltura del suo paese, ci si sarebbe potuto aspettare una campagna europeista. E invece, a ciascun evento pubblico, Barnier si presenta sempre più come un Brexiter. L'ultimo episodio è accaduto ieri durante un incontro con i deputati dei Républicains, quando ha detto di non voler più sottostare alle sentenze delle corti europee e di voler un referendum sull'immigrazione. “Dobbiamo ritrovare la nostra sovranità giuridica per non essere più sottomessi alle sentenze della Corte di giustizia dell'Ue o alla Corte europea dei diritti umani. Proporremo un referendum nel mese di settembre sulla questione dell'immigrazione”, ha detto Barnier, secondo quanto riportato da un tweet dei Républicains.

 

L'Ema si prepara ad autorizzare il richiamo - L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ieri ha annunciato che l'esito della valutazione sull'uso di una terza dose del vaccino Comirnaty di Pfizer-BioNTech ci sarà "entro le poche prossime settimane". L'utilizzo del richiamo riguarda le persone sopra i 16 anni. La terza dose dovrebbe essere somministrata almeno sei mesi dopo la seconda. L'Ema si aspetta che altri produttori presentino "presto" i dati sul richiamo con terza dose. "Moderna ha iniziato a sottomettere dati dai loro trial clinici con dosi di richiamo", ha detto l'Ema. Nel frattempo - ha spiegato Marco Cavaleri, il responsabile della strategia dei vaccini dell'Ema - "le autorità nazionali possono procedere in ogni caso con piani per somministrare dosi addizionali o richiami di vaccino, come misura proattiva per proteggere la salute pubblica, prima che una decisione da parte del regolatore possa essere presa". Per un vaccino destinato alle persone sotto i 12 anni, invece, potrebbe volerci ancora un po' di tempo. "Ci aspettiamo di ricevere dati nel corso dell'autunno, così da capire se il rapporto positivo benefici-rischi resta valido", hanno detto i responsabili dell'Ema.

 

L'Ema valuta nuovi vaccini e terapie contro il Covid - Oltre a quelli già autorizzati, l'Ema sta esaminando in valutazione continua i dati di quattro altri nuovi vaccini contro il Covid-19. "Restiamo fiduciosi di poter fare progressi almeno sulla maggioranza di queste valutazioni verso una possibile approvazione entro l'anno o all'inizio del prossimo", ha detto ieri Cavaleri. Tuttavia per il vaccino russo Sputnik e quello cinese Sinovac "servono ancora dei dati che dobbiamo verificare prima di poter progredire con le varie valutazioni", ha precisato il responsabile della strategia sui vaccini dell'Ema: "E' ancora troppo presto per annunciare una tabella di marcia precisa". Sul fronte delle cure, l'Ema sta valutando quattro terapie monoclonali. I risultati "potrebbe arrivare entro ottobre".

 

La denominazione Champagne protetta anche nei servizi - La Corte di giustizia dell'Ue ieri ha stabilito che la protezione delle denominazioni di origine si applica non solo ai prodotti, ma anche ai servizi compresi i bar che in Spagna utilizzano il segno Champanillo per designare e promuovere i locali utilizzando come supporto grafico due coppe riempite di una bevanda spumante. Il Comité Interopressionnel du Vin de Chamagne, l'organismo di tutela degli interessi dei produttori di champagne, ha  sollevato un ricorso davanti alle giurisdizioni spagnole, finito poi ai giudici di Lussemburgo, per ottenere il divieto dell'uso del termine "champanillo" che in spagnolo significa "piccolo champagne". Pur lasciando l'ultima parola ai tribunali in Spagna, la Corte di giustizia dell'Ue ha fissato criteri molto stringenti e soprattutto ampliato l'ambito di protezione delle denominazioni anche al settore dei servizi.

 

Il Parlamento dà il primo via libera alla nuova Pac – La commissione Agricoltura del Parlamento europeo ieri ha approvato la riforma della Politica agricola comune, dopo l'accordo politico che era stato raggiunto in giugno tra i negoziatori dello stesso Parlamento europeo e del Consiglio dell'Ue. Il via libera apre la strada all'approvazione definitiva nella plenaria durante la sessione di novembre. Secondo il calendario della riforma, gli stati membri dovranno ottenere l'approvazione dei loro piani strategici di applicazioni della nuova Pac nel semestre del 2022, prima dell'entrata in vigore della riforma l'1 gennaio 2023.

 


Accade oggi in Europa

– Eurogruppo

– Presidenza slovena: consiglio informale Ecofin

– Commissione: la vicepresidente Vestager partecipa alla Conferenza annuale sulla concorrenza a Firenze

– Parlamento europeo: voto alla commissione Ambiente sulla strategia Farm to fork

– Parlamento europeo: briefing con la stampa pre-sessione plenaria

– Eurostat: dati sui decessi settimanali fino a luglio 2021; dati sulla depressione cronica nel 2019

 

 Accade domani in Europa

– Presidenza slovena: consiglio informale Ecofin

– Consiglio europeo: il presidente Michel incontra papa Francesco e il cardinale Parolin