europa ore 7

Dopo il Certificato Covid arriva il Wallet dell'Ue

La riforma di Schengen e le accuse della Lituania alla Bielorussia sui migranti. L'opinione degli europei sulla gestione della pandemia da parte di Bruxelles e la revoca dell'immunità di Puigdemont

David Carretta

Lo strumento dovrebbe consentire ai cittadini di beneficiare di una serie di servizi pubblici e privati dal proprio telefonino. La scusa è la riforma di un regolamento esistente sull'identità digitale, usata soltanto da 14 paesi. La proposta di Vestager e Breton

Margrethe Vestager e Thierry Breton oggi presenteranno una proposta per introdurre un Wallet digitale dell'Unione europea che, a partire da un sistema di identificazione sicuro e comune, dovrebbe consentire ai cittadini di beneficiare di tutta una serie di servizi pubblici e privati a partire dal proprio telefonino. La scusa è la riforma di un regolamento esistente sull'identità digitale, che in realtà è utilizzato solo da 14 paesi. Nell'Ue esiste già la possibilità di rendere i vari sistemi nazionali interoperativi tra loro, ma l'utilizzo transfrontaliero è molto limitato (poche migliaia di casi). L'obiettivo della Commissione è di andare ben oltre una app che sia una replica europea dello Spid, il Sistema pubblico di identità digitale adottato in Italia.

Il Wallet (portafoglio) dell'Ue, oltre a servire da sistema di identificazione digitale, dovrebbe consentire di conservare sul proprio telefonino patente, certificati, diplomi e documenti pubblici che gli altri stati membri dovranno riconoscere in modo automatico. Il Wallet dell'Ue è concepito anche per servizi privati per i quali è richiesta per legge un'identificazione, come l'acquisto di una carta Sim per i telefonini, l'apertura di un conto in banca o il noleggio di un auto. Infine le grandi piattaforme sarebbero obbligate ad accettare il Wallet dell'Ue, per esempio per verificare l'età dei loro utenti.

La proposta sul Wallet dell'Ue è destinata a sollevare polemiche sulla sicurezza dei dati e la privacy. “La gente cede tranquillamente tutti i dati a Facebook o Google, ma quando si tratta di un'autorità pubblica scatta una rivolta”, ci ha spiegato un funzionario europeo. E' la ragione per cui la Commissione fissa standard molto alti. Innanzitutto, per i cittadini non ci sarà alcun obbligo di usare il Wallet dell'Ue e il controllo dei dati rimarrà nelle mani dell'utente. Chi rilascia il Wallet sarà un'autorità pubblica o una società privata incaricata dallo stato, e non potrà raccogliere informazioni sull'uso che se ne fa. I dati non possono essere incrociati e deve essere garantita una separazione strutturale tra l'entità giuridica che rilascia il Wallet e chi gestisce i servizi. Le piattaforme non potranno usare i dati del Wallet dell'Ue per incrociarli con altri servizi. La barra sulla cyber-sicurezza sarà “molto alta”, ci ha detto il funzionario. Quanto al rischio di furto, “quando ti rubano il portafoglio devi fare 10 denunce, mentre il Wallet lo puoi bloccare con un clic”.

Più che la reazione dell'opinione pubblica, nell'immediato l'ostacolo maggiore all'introduzione del Wallet dell'Ue rischia di essere la mancanza di fiducia reciproca tra gli stati membri. Le esperienze con i sistemi digitali interoperativi lanciati dall'Ue durante la crisi del Covid-19 non è del tutto positiva. Il sistema per far interagire le applicazioni di tracing nazionali lanciato nella seconda metà del 2020 non è utilizzato da tutti i paesi. Francia e Ungheria hanno preferito un sistema centralizzato incompatibile con quello decentrato dell'Ue. Sette stati membri non si sono collegati al “gateway” dell'Ue o non hanno sviluppato app di tracciamento. Le cose sono andate un po' meglio con il Certificato digitale Covid dell'Ue, che dovrebbe facilitare la libera circolazione delle persone vaccinate, con test negativo o un attestato di guarigione. Ma gli stati membri si sono tenuti le mani libere su quali documenti (e quali vaccini) accettare per esentare dalle restrizioni come test obbligatori e quarantene le persone che entrano sul  loro territorio. Nelle intenzioni di Vestager e Breton, le discussioni tra i governi sugli standard dovrebbero iniziare subito per fare in modo che gli strumenti tecnici che permettono di usare il Wallet dell'Ue siano pronti nel 2022.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 3 giugno, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Nel 2023 tornerà il Patto di stabilità e crescita - Nessuna sorpresa dalla presentazione del pacchetto economico di primavera di ieri: Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni non hanno aperto procedure per deficit eccessivo e hanno chiesto di mantenere il sostegno all'economia per superare la crisi del Covid-19. Ma il vicepresidente della Commissione e il commissario all'Economia hanno anche confermato che la clausola di salvaguardia generale, con cui era stato sospeso il Patto di stabilità e crescita, sarà disattivata a partire dal 2023. Sul Foglio spieghiamo che la crisi del Covid-19 e il Recovery fund hanno privato di sostanza l'esercizio del semestre europeo di quest'anno, ma dietro l'ottimismo ci sono molte insidie. Non c'è nessuna raccomandazione di riduzione quantitativa di deficit e debito. Le riforme saranno affrontate con i “target” e le “milestone” dei piani nazionali di ripresa e resilienza. Ma in un editoriale Il Foglio aggiunge che l'apparenza non deve ingannare: l'Italia rimane un caso allarmante e il miglior modo per usare questa tregua sul Patto di stabilità e crescita è usare bene il Recovery fund. Infine è consigliata la lettura di un intervento di Wolfang Schaeuble sul Financial Times che chiede il ritorno alla disciplina fiscale per la pace sociale in Europa.

La Lituania frontiera e rifugio degli anti-regime - Oggi è giovedì e sul Foglio c'è la rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano come la Lituania è diventata la frontiera e il rifugio dei democratici anti-regime. La Lituania è uno stato di frontiera, tra l’ovest e l’est, ma è anche uno stato rifugio che ha sempre accolto chi combatte contro i regimi, soprattutto quello russo. In questi mesi ha protetto e aiutato anche tantissimi dissidenti che fuggivano dalla Bielorussia di Alexander Lukashenka. In questo modo non solo protegge chi fugge, ma anche valori dell’occidente. Il viceministro degli Esteri ci ha detto che la Lituania adesso è pronta ad accogliere anche chi viene da Hong Kong.

La Bielorussia manda i migranti contro l'Ue - A proposito di Lituania, il suo ministro dell'Interno, ha accusato il regime in Bielorussia di favorire l'ingresso di migranti nell'Ue. Alexander Lukashenka ha imparato la lezione di Muammar Gheddafi prima e di Recep Tayyip Erdogan poi sull'Europa pronta a fare concessioni per paura delle migrazioni? La scorsa settimana Lukashenka aveva minacciato in un discorso di inviare droghe e migranti in Europa in risposta alle sanzioni per il dirottamento dell'aereo Ryanair e l'arresto di un giornalista dell'opposizione. Come spiega Bloomberg, i dati pubblicati ieri sui controlli alle frontiere in Lituania mostrano che il numero di migranti illegali (in gran parte iracheni) che hanno attraversato la frontiera dalla Bielorussia è stato di 189 nei primi cinque mesi dell'anno contro gli 81 dello stesso periodo del 2020. FLussi simili di ceceni e siriani sarebbero stati registrati  in Polonia. Questo è un segnale che è una politica deliberata", ha detto il ministro dell'Interno lituano, Agne Bilotaite.

Riformare Schengen per salvare Schengen - La Commissione ieri ha presentato una nuova strategia su Schengen per cercare di salvare la libera circolazione senza controlli alle frontiere, rafforzando i confini esterni dell'Ue e la cooperazione tra gli stati membri. "Schengen è una macchina ben oliata, ma come ogni macchina per resistere alla prova del tempo deve essere aggiustata e rafforzata", ha detto il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas: "bisogna salvare Schengen rafforzando e riformando Schengen". La Commissione presenterà una proposta di riforma del codice Schengen entro la fine dell'anno con l'obiettivo di fare in modo che i controlli alle frontiere interne restino un'eccezione. Il problema è che gli stati membri hanno abusato delle eccezioni, andando ben al di là di quanto previsto dal codice Schengen in circostanze eccezionali. Dalla crisi dei migranti del 2015, Danimarca, Svezia, Germania, Austria, Norvegia e Francia hanno mantenuto i controlli temporanei rinnovandoli ogni sei mesi. Con la pandemia di Covid-19 c'è stata un'altra proliferazione di controlli ai confini. "E' vero che c'è questa tentazione (...) di farlo in modo automatico o semi automatico spesso senza coordinamento", ha ammesso Schinas. "Non è la buona formula".

Schinas contro la mini-Schengen di Macron - Margaritis Schinas si è anche detto contrario all'idea di una mini-Schengen avanzata da Emmanuel Macron nel quadro dei negoziati sulla riforma di Dublino con il nuovo Patto su migrazione e asilo. "Noi abbiamo difeso l'unicità della zona Schengen. E' uno spazio di libertà aperto. Frammentarlo o condizionarlo sarebbe un ritorno indietro", ci ha detto Schinas in conferenza stampa: "I negoziati sul Patto continuano, ma speriamo che siano basati sull'idea di una Schengen unita, unificata, vibrante ed efficace, e non come uno spazio frammentato". Schinas è apparso ottimista sulla possibilità di far avanzare i negoziati sul Patto su migrazione e asilo.

Gli europei ancora insoddisfatti dell'Ue sul Covid - Il Parlamento europeo oggi pubblicherà un Eurobarometro e la sua lettura sarà che "gli europei hanno un'immagine ampiamente positiva dell'Ue", anche se "chiedono riforme". In realtà sulla gestione della crisi del Covid-19 il giudizio è meno positivo di quello promosso dal Parlamento. Il 48 per cento dei cittadini europei si dichiara soddisfatto delle misure adottate dall'Ue contro la pandemia, ma il 50 per cento non lo è. Solo il 44 per cento degli intervistati da Eurobarometro si dice soddisfatto del grado di solidarietà interna tra gli stati membri per combattere la pandemia contro il 53 per cento di insoddisfatti. Per l'Italia gli insoddisfatti sulla solidarietà sono il 55 per cento contro il 44 per cento di soddisfatti. Complessivamente il 49 per cento degli europei dice che le cose nell'Ue vanno nella direzione sbagliata (il 7 per cento in più rispetto alla precedente inchiesta condotta tra novembre e dicembre), mentre solo il 34 per cento ritiene che vadano nella direzione giusta (il 5 per cento in meno). Per l'Italia il 55 per cento dice che le cose nell'Ue vanno nella direzione sbagliata (il 5 per cento in più) contro il 32 per cento nella direzione giusta (l'1 per cento in più).

La Corte Ue sospende la revoca dell'immunità di Puigdemont - Il vice-presidente del Tribunale dell'Ue ha sospeso provvisoriamente la revoca dell'immunità dell'ex presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, e di altri due deputati indipendentisti catalani, Antoni Comin e Clara Ponsati decisa dal Parlamento europeo il 9 marzo scorso. I tre deputati avevano presentato ricorso contro la revoca dell'immunità il 19 maggio. Una settimana dopo hanno chiesto una procedura d'urgenza per sospendere l'esecuzione del provvedimento perché con il ritorno delle sessioni del Parlamento europeo a Strasburgo correvano il rischio di essere arrestati. Il Tribunale non ha ancora potuto verificare la fondatezza della procedura d'urgenza, ma ha comunque ritenuto giustificato mantenere lo status quo.

Gli Usa adottano e sospendono i dazi sulla digital tax - L'amministrazione Biden ieri ha adottato e sospeso subito i dazi contro Austria, Italia e Spagna (ma anche India, Turchia e Regno Unito) in rappresaglia alle tasse imposte in questi paesi al settore digitale. Il valore complessivo delle merci sottoposte a dazi del 25 per cento è di più di 2 miliardi di dollari. L'Italia con 386 milioni di dollari  sarebbe stato il secondo paese più colpito dopo il Regno Unito. La sospensione fino a 180 giorni è stata motivata con la volontà di raggiungere un accordo nei negoziati in corso all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sulla tassazione delle multinazionali. “Gli Stati Uniti sono concentrati sul trovare una soluzione multilaterale a una serie di questioni chiave legate alla tassazione internazionale, incluse le nostre preoccupazioni per le tasse sui servizi digitali”, ha detto la rappresentante per il Commercio, Katherine Tai.

EuroNomine - Il collegio dei commissari ieri ha nominato la bulgara Iliyana Tsanova come vice direttore generale della Direzione generale per il Bilancio, con la responsabilità di gestire le operazioni di finanziamento sui mercati come quelle per il Recovery fund. La Commissione ha anche nominato la rumena Ramona Iulia Chiriac come capo della sua rappresentanza a Bucarest.

EuroNomine 2 - La Corte di giustizia dell'Unione europea ieri ha annunciato la conferma o la nomina di diversi suoi giudici. La corata Siniša Rodin e il lussemburghese François Biltgen sono stati confermati come giudici della Corte, mentre l'ungherese Zoltán Csehi è stato nominato giudice. La slovena Maja Brkan è stata invece nominata giudice del Tribunale.

 


Accade oggi in Europa

- Consiglio: riunione dei ministri dei Trasporti

- Commissione: conferenza stampa dei commissari Vestager e Breton sull'identità digitale dell'Ue

- Commissione: la presidente von der Leyen riceve la premier lituana, Ingrida Šimonytė

- Commissione: la presidente von der Leyen partecipa a una tavola rotonda di alto livello sul Nuovo Bauhaus europeo.

- Commissione: discorso del commissario Gentiloni all'evento "Data from and for Society", organizzato dalla presidenza portoghese

- Commissione: la commissaria Kyriakides partecipa al G7 dei ministri della Sanità

- Parlamento europeo: conferenza dei presidenti

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli riceve la premier lituana, Ingrida Šimonytė

- Parlamento europeo: audizione dei commissari Dombrovskis e Schmit alla commissione Affari sociali

- Corte dei conti dell'Ue: relazione sulla lotta alla disinformazione

- Comitato economico e sociale: ECI (Empower citizens to impact) Days 2021

- Eurostat: dati sull'esposizione all'inquinamento nel 2018; dati sul commercio di biciclette e biciclette elettriche nel 2020