Il pacchetto economico di primavera

Tutte le insidie che ha di fronte la zona euro

Prepararsi a un ritorno alla normalità. L'esecutivo comunitario scommette sul fatto che il Recovery risolverà i problemi strutturali di paesi come l'Italia

David Carretta

Dombrovskis e Gentiloni hanno ammesso che l'aumento dell'inflazione va “monitorato”. Quest'anno non saranno aperte procedure per deficit eccessivo, il Patto di stabilità e crescita rimarrà sospeso anche nel 2022 e le misure di sostegno all'economia per far fronte alla crisi del Covid-19 non vanno ritirate prematuramente.

Quest'anno non saranno aperte procedure per deficit eccessivo, il Patto di stabilità e crescita rimarrà sospeso anche nel 2022 e le misure di sostegno all'economia per far fronte alla crisi del Covid-19 non vanno ritirate prematuramente. Ma l'Italia deve iniziare a prepararsi a un ritorno alla normalità, il che significa limitare l'aumento della spesa corrente già dal prossimo anno e condurre politiche di bilancio prudenti, perché ci sono alti rischi per la sostenibilità del suo debito e gli squilibri macroeconomici rimangono eccessivi. In sostanza è questo il giudizio espresso dalla Commissione europea nel pacchetto economico di primavera presentato oggi da Valdis Dombrovskis, Paolo Gentiloni e Nicolas Schmit. Dietro al titolo ottimista ("Preparare la strada a una ripresa forte e sostenibile") si nascondono tutte le insidie che ha di fronte la zona euro e che emergono dalle centinaia di pagine di documentazione che accompagna il cosiddetto lancio del semestre europeo. Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale con cui è stato sospeso il Patto sarà disattivata “dal 2023”. Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha riconosciuto che “non sarà una cosa facile” trovare un consenso tra gli stati membri per applicare in modo meno rigoroso le regole di bilancio quando il Patto tornerà in vigore. Anche se con toni diversi (Dombrovskis più allarmato, Gentiloni più rassicurante) entrambi hanno ammesso che l'aumento dell'inflazione va “monitorato” da vicino, perché potrebbe influenzare le decisioni di politica monetaria della Banca centrale europea e le politiche macro-economiche della zona euro.

   

  

La crisi del Covid-19 e la risposta dei governi con le misure di sostegno all'economia hanno prodotto una situazione straordinaria: 23 paesi non rispettano il criterio del deficit, 13 quello del debito. "La Commissione europea ritiene che, in questa fase, non si debba decidere se sottoporre gli stati membri alla procedura per deficit eccessivo", si legge nei documenti del semestre europeo. Ma l'Italia rimane un caso a parte. Sul fronte fiscale, con il debito vicino al 160 per cento del Pil che scenderà solo in modo graduale, l'Italia ha di fronte “alti rischi di sostenibilità nel medio termine”, spiega la Commissione. Lo conferma anche l'ultima analisi sulla sostenibilità del debito.

 

L'Italia rimane un caso a parte anche per gli squilibri macro-economici. L'esecutivo comunitario ha individuato dodici paesi con squilibri, ma l'Italia è con Cipro e Grecia tra quelli in cui gli squilibri sono ritenuti eccessivi con possibili ripercussioni sul resto della zona euro. “Le vulnerabilità” per l'Italia riguardano “l'elevato debito pubblico e le dinamiche protratte di bassa produttività, che hanno rilevanza transfrontaliera in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e del settore bancario”, ha spiegato la Commissione. Il ritorno alla normalità dell'Italia passa anche per la fine del divieto di licenziamenti. “Ora siamo in una fase della ripresa” e “non possiamo congelare l'economia o il mercato del lavoro per un lungo periodo”, ha detto il commissario agli Affari sociali, Nicolas Schmit. L'obiettivo deve essere di creare posti di lavoro “nuovi”, anche se occorre “farlo con misure concrete per aiutare le persone a trovare o ritrovare un lavoro nel più breve tempo possibile”, ha spiegato Schmit.

 

 

Nelle circostanze eccezionali della crisi del Covid-19 e con il Patto di stabilità e crescita sospeso, quest'anno la Commissione non ha voluto chiedere riduzioni quantitative sulla riduzione di deficit e debito, limitandosi a fare raccomandazioni qualitative. Oltre a limitare la “crescita della spesa corrente”, all'Italia viene chiesto di perseguire una politica fiscale volta ad assicurare la “sostenibilità nel medio termine” e “prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche sia sul fronte delle entrate che delle spese”. Sulle riforme dovrebbero bastare “target” e “milestone” del Recovery fund, con cui la Commissione condiziona verificherà il rispetto degli impegni (in caso di mancato rispetto, i fondi non saranno erogati). L'esecutivo comunitario scommette sul fatto che il Recovery fund risolverà i problemi strutturali di paesi come l'Italia. “L’adozione di riforme e l’entrata in vigore di investimenti nell’ambito del Recovery fund dovrebbero aiutare ad affrontare le sfide già segnalate in passato e svolgere quindi un ruolo importante nell’affrontare gli squilibri macroeconomici esistenti”, dice la Commissione. Gentiloni è più ottimista. “L'esperienza di alcuni stati membri dimostra che rafforzare il potenziale di crescita è un modo efficace di ridurre il debito pubblico”, ha detto il commissario all'Economia.